La figlia di Tony Stark Episodio VI

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Vale Stark
     
    .

    User deleted


    Ora che tutte siamo più sollevate, perchè jenny, e suo padre, hanno avuto la fine che si meritavano, continuiamo a scorprire che cosa aspetterà Maria: secondo voi, riuscirà a farsi un'altra amica, ma proprio una vera amica del cuore ? e chi sarà mai questa Pantera Nera ?

    Bè, intanto, vi lascio con la prima parte del sesto capitolo

    EPISODIO VI: LA MIGLIORE AMICA DI MARIA ?

    Lunedì; il primo giorno della settimana; il giorno dove tutti ricominciavano con la loro routine quotidiana, ma c’era chi ancora stava dormendo; di fatti, nella villa di Tony, quest’ultimo stava dormendo nel proprio letto e, accanto a se, vi era la figlioletta Maria, intrufolatasi nel letto paterno, la sera prima a causa di un brutto sogno che aveva fatto. I due erano talmente stanchi, da non l’aver sentito la sveglia suonare mezz’ora prima e Pepper chiamarli da circa venti minuti; ad un certo punto, Maria si mosse e si spostò sempre di più verso Tony, fino al punto da spingerlo involontariamente e farlo cadere giù dal letto; Tony, ovviamente, si svegliò e, ancora un po’ assonnato, cercò di capire come poteva trovarsi per terra quando, normalmente, dormiva sul letto; quindi, dopo essersi alzato e, vedendo Maria dormire, disse: “ E’ ancora più dolce, quando dorme” e, avvicinandosi, le diede un bacio sulla guancia; poi, aggiunse dicendo: “Però, non ho ancora capito di come sono finito per terra”, quindi, non avendo niente da fare, in quel momento, se ne andò in bagno e, dopo essersi fatto una bella doccia calda, ne uscì e, dopo essersi seduto sul letto, accanto a Maria, che stava ancora dormendo, disse: “Accensione” e la tv si accese e, mentre si asciugava i capelli con un asciugamano che aveva attorno alle spalle, si sentì la voce di J.A.R.V.I.S. dirgli: “ Ben svegliato, Signore”. “Jarvis, come mai stamattina, non ho sentito prima la tua voce ?” domandò Tony, mentre continuava ad asciugarsi i capelli. “ Signore, mi scuso se glielo dico, ma lei e la Signorina Stark, avete il sonno più pesante di un ghiro” rispose J.A.R.V.I.S. “Molto spiritoso, Jarvis; comunque, non vedo Pepper da nessuna parte: sai, per caso, dove possa essere ?” chiese Tony, finendo di asciugarsi i capelli. “La Signorina Potts è già alle Stark Industries” rispose J.A.R.V.I.S. “Alle Star Industries ?! Ma, normalmente, non ci va prima delle sette e mezza” disse stupito Tony. “Signore, mi duole informarla, che sono le sette e trentacinque e, le consiglio di svegliare sua figlia, se non vuole che arrivi tardi a scuola” spiegò J.A.R.V.I.S.; sentendo l’orario, Tony si voltò verso Maria e, mentre la scuoteva, disse: “Cucciola, è ora di alzarsi; su, coraggio !”. “Altri 5 minuti, papà” disse Maria. “Non li abbiamo 5 minuti: sono già le sette e trentacinque ! Mentre io vado in bagno a vestirmi, tu vai nel tuo a cambiarti” disse Tony e si alzò da letto, ma dopo aver visto la figlia non alzarsi, la spinse giù dal letto; Maria, allora, alzandosi, preoccupata domandò: “Che cosa è successo ?! C’è stato il terremoto ?! Come ho fatto a cadere dal letto ?!”. “Sei scivolata, tesoro; ma, ora, vai nel tuo bagno e cambiati” rispose Tony e se ne andò in bagno, mentre Maria cercava ancora di capire che cosa era realmente successo.

    Poco dopo, Maria si trovava sul bancone in cucina a fare colazione e, mentre mangiava i cereali al cioccolato, nel latte caldo, entrò Rhodey, il quale disse: “Ehi, ciao diavoletto”. “Ciao, zio Rhodey; che cosa ci fai qui ?” chiese Maria, alzando lo sguardo verso di lui. “Pepper mi ha telefonato, chiedendomi se potevo passare a vedere se stavate ancora dormendo, oppure no” rispose Rhodey; poi, aggiunse domandando: “Dove è tuo padre ?”; Maria non fece in tempo a rispondere, che Tony entrò in cucina, dicendo: “Forza, forza, non abbiamo più molto tempo” e, mentre prendeva qualcosa dall’interno di uno degli armadietti, Rhodey, gli disse, guardandolo: “Buongiorno anche a te, Tony”. “Oh, ciao Rhodey: non ti avevo visto” disse Tony, guardandolo a sua volta e, mentre si avvicinava al bancone, tenendo in mano un imbuto, aggiunse chiedendogli: “Che cosa ci fai qui ?”. “E’ venuto per conto della mamma” rispose Maria, mangiando un altro po’ di cereali ma, appena prese nuovamente in mano il cucchiaio, Tony glielo tolse, mettendolo sul bancone e versò il contenuto della ciotola, all’interno dell’imbuto; quindi, Maria preoccupata e stupita gli domandò: “Emmm…papà…che cosa stai facendo ?”. “Non c’è tempo per le chiacchiere: coraggio, apri la bocca” rispose Tony e, appena Maria aprì la bocca, gli infilò l’imbuco e, con il cucchiaio, le fece andare giù la colazione, tramite esso. “Ma, Tony, così la soffocherai !” disse stupito Rhodey. “Non abbiamo neanche tempo per i soffocamenti !” replicò Tony e, quando per lui fu sufficiente, tolse l’imbuco dalla bocca di Maria, la quale tossì, perché si era quasi soffocata; poi, la prese per la mano e, mentre la trascinava letteralmente giù le scale del Laboratorio, con Rhodey che li seguiva, Maria disse: “Papà…papà…prima devo prendere la mia cartella”. “E’ già in macchina” disse Tony. “Papà, ma che cosa ti prende ?! Non ti ho mai visto così di corsa, nemmeno quando devi andare a qualche conferenza” disse stupita Maria. “Non ho tempo di spiegarti !” replicò Tony e la gettò letteralmente in macchina e, mentre se ne andava al posto di guida, Rhodey gli disse: “Tony rallenta ! Così rischi di farti venire un infarto !”. “Rhodey, al momento non ho voglia di discutere: ne riparleremo più tardi” disse Tony, guardandolo e, dopo aver acceso la macchina. “Che cosa posso fare, mentre aspetto che ritorni ?” chiese Rhodey. “Se vuoi tenerti occupato, puoi sempre giocare un po’ con Nocciola: credo che sia qua in giro per il Laboratorio; vediamo se riesci a trovarla” rispose Tony e partì, a tutta velocità, uscendo dal Laboratorio e Rhodey scosse negativamente la testa; poi, voltandosi e guardandosi in giro, sospirando disse: “Sarà molto difficile trovare uno scoiattolo qua dentro”.

    Nel frattempo… “Papà, ti prego, rallenta o, se no, rischiamo di schiantarci da qualche parte” disse Maria, mentre si teneva stretta alla maniglia della sportella. “Non temere, cucciola: sono andato anche molto più forte” disse Tony e Maria lo guardò con sguardo preoccupato. Ci vollero pochissimi minuti, perché arrivassero nel piazzale antistante la scuola e, dopo aver spento la macchina, Tony velocemente uscì da essa, proprio come Maria e, mentre si dirigeva verso la scuola, con passo molto veloce, Maria gli domandò: “Papà, so che mi risponderai con una risposta corta, perché stamattina ti va di rispondere così, ma mi dici che cosa hai ? Di solito, gli altri giorni, non ti comporti mai così”. “Vuoi sapere che cosa ho ?! Allora, guardati in giro: vedi qualche bambino ?” chiese Tony. “No e non capisco che cosa posso centrare con il tuo strano comportamento” rispose Maria. “Centra, visto che sono quasi le otto” disse Tony ma, dopo aver guardato l’orologio al polso, si corresse dicendo: “Mi correggo: sono le otto e cinque e, tu, sei già in ritardo per le lezioni”. “Ahhh, ma allora è per causa mia; bè, se sapevi già che saremmo arrivati in ritardo, allora potevo rimanermene a letto” disse Maria. “Non voglio che mia figlia arrivi tardi a scuola !” replicò Tony e, dopo averla presa per mano, entrarono dentro l’edificio; percorsero velocemente il lungo corridoio e, senza bussare, Tony aprì la porta di una delle prime classi e, rivolto alla maestra, disse: “Le ho portato un’alunna mancante”. “Signor Stark, è stato molto gentile, ma sua figlia non fa più parte di questa classe” gli disse la maestra; Tony abbassò lo sguardo verso Maria, la quale si mise una mano sulla faccia, per la vergogna; quindi, riguardò la maestra e disse: “Mi scusi tanto” e richiuse la porta. “Papà, questa è la mia vecchia classe: quella dalla quale mi sono fatta spostare, per andare in classe con Jenny” spiegò Maria, mentre ripresero a camminare. “Potevi dirmelo prima, no ?!” replicò Tony. “E quando ne ho avuto il tempo, scusa” disse Maria e, si fermò nella classe adiacente; quindi, Tony le domandò: “E, adesso, che fai ?”. “Papà, questa è la mia classe” rispose Maria; Tony, allora, bussò e, dopo aver sentito un “avanti”, aprì la porta e la maestra, nel vederlo, gli disse: “Oh, Signor Stark, che bella sorpresa”; poi, rivolta ai bambini, aggiunse dicendo loro: “Su, bambini, salutate il Signor Stark”. “Buongiorno, Signor Stark” dissero in coro i bambini. “Buongiorno, bambini” disse sorridendo Tony, guardandoli; poi, guardò la maestra, la quale gli chiese: “Allora, le serve qualcosa ?”. “No, in verità, sono venuto a portarvi un “pezzo mancante” della classe” rispose Tony e, spostandosi, fece andare davanti a se Maria. “Ciao, Maria, pensavamo che avessi l’influenza” disse sorridendole la maestra. “E’ che mi sono svegliata tardi” disse titubante Maria. “Non fa niente, perché abbiamo appena iniziato la lezione” disse la maestra. “Allora, se non c’è altro, io andrei: ho una conferenza tra dieci minuti” disse Tony. “Grazie ancora, Signor Stark e vada pure alla sua conferenza: da adesso in poi, penso io a Maria” disse la maestra. “Fa la brava; ci vediamo a fine scuola” disse Tony, rivolta a Maria, la quale gli disse: “ Va bene, papà” e Tony, dopo averla leggermente “pizzicato” sulla guancia, uscì dalla classe, chiudendo la porta dietro di se. “Bene, Maria, puoi andare a sederti al tuo posto e prendi fuori il libro di matematica, pagina 10” disse la maestra e Maria, dopo essersi seduta al suo posto, prese fuori il libro di matematica ed ascoltò la spiegazione, ma la maestra non fece neanche in tempo ad aprire bocca, che si sentì bussare nuovamente alla porta; quindi, disse “avanti” e la porta si aprì, rivelando il preside ed una bambina di colore accanto a lui; ovviamente, in segno di rispetto, tutti i bambini si alzarono in piedi e, quando il preside disse loro che potevano risedersi, la maestra gli domandò: “ Buongiorno, Preside: cosa desidera ?”. “Mi dispiace aver interrotto la vostra lezione, ma avevo una buona notizia” rispose il preside. “Oh, non si preoccupi: intanto, oggi non è destino che io faccia lezione” disse la maestra. “E come mai, se posso saperlo ?” chiese il preside. “Perché è appena andato via il Signor Stark, accompagnando, in ritardo, sua figlia” rispose la maestra; il preside, allora, guardò Maria, la quale lo guardò a sua volta; poi, disse: “E’ solo in prima elementare: chissà come ci stupirà, quando arriverà in quinta; comunque, la buona notizia è che, visto che vi manca un alunno, ho qui una nuova alunna: si chiama Winnie ed è contentissima di far parte di questa classe”. “Allora, benvenuta, Winnie” disse sorridendo la maestra. “Grazie” disse semplicemente Winnie. “Puoi andarti a sedere di fianco a Maria, anche perché, al momento, è l’unico banco libero rimasto” spiegò la maestra e, allora, Winnie si andò a sedere accanto a Maria, mentre gli altri bambini, Maria compresa, la guardavano. “Sono sicuro che si troverà benissimo e che voi la farete stare a suo agio” disse il preside. “Lo faremo senz’altro” disse sorridendo la maestra e, dopo che ebbe aperto la porta, il preside uscì; poi, si voltò verso la classe e, rivolta a Winnie, aggiunse domandandole: “Allora, Winnie, ti va di parlarci un po’ di te ? Così, da conoscerti meglio”. “I miei genitori sono morti, quando io avevo due anni e, quindi, sono stata cresciuta da mio zio: lui lavora per un servizio segreto, tipo la CIA” spiegò Winnie; nella classe era calato il silenzio; finché, la maestra non disse: “ Bè… una descrizione davvero niente male: brava Winnie” e, dopo essere ritornata alla lavagna, continuò con la lezione.

    Poco dopo, a pranzo, Winnie si trovò da sola a pranzare ad un tavolo, quando Maria si avvicinò, chiedendole: “Posso mangiare qui con te ? C’è tutto pieno”. “Sì, fa pure” rispose Winnie, mentre mangiava un panino; Maria, allora, si sedette, per poi dirle: “ Quel panino deve essere molto buono: sei fortunata”. “Fortunata ?! E’ un semplice panino al prosciutto” disse stupita Winnie. “Bè, sei fortunata, perché, oggi, mi tocca un panino preparato da mio padre” disse Maria e, dopo averlo tirato fuori, ne guardò l’interno, per poi aggiungere disgustata: “ E, come sospettavo, fa schifo anche questo: tonno, maionese e carote; blah !”. “Tuo padre non deve aver buon occhio per la cucina, vero ?” disse Winnie, guardandola. “Già; pensa che, per preparare delle semplici omelette, di solito ci impiega delle ore e, l’unica che le mangia, sono io, ma lo faccio solo per pietà” spiegò Maria e Winnie rise; poi, disse: “Sai, quando sono stata trasferita in questa scuola, pensavo di non trovare neanche un’amica ma, mi sa, che mi debba ricredere”. “Aspetta a cantare vittoria: il mio primo giorno di scuola mi sono fatta un’amica ed è andata a finire che stavo quasi per essere fatta fuori” disse Maria. “Stai, per caso, parlando di Jenny Hammer ?” domandò Winnie. “E tu come lo sai ?” chiese stupita Maria. “Mio zio ha conosciuto suo padre e, proprio come la figlia, è un tipo da starci a diversi chilometri di distanza” spiegò Winnie. “Purtroppo, me ne sono accorta troppo tardi” disse tristemente Maria; poi, aggiunse spiegando: “Sai quando sei talmente sicura che la tua migliore amica, sia quella giusta ? Bè, diciamo, che io sono caduta nella sua trappola e, se non fosse stato per Iron Man che mi ha salvata per più volte, non so se in questo momento, sarei qui a parlarti”. “Vuoi dire tuo padre e non Iron Man” disse Winnie. “No, no, Iron Man” disse Maria. “Iron Man e tuo padre sono la stessa identica persona: non cercare di portarmi fuori strada, Maria Stark” disse Winnie. “Quanto sai di mio padre ?” domandò Maria. “Abbastanza dall’aver capito che tuo padre si crede l’unico super eroe del pianeta” rispose Winnie; Maria la guardò stranamente; poi, stupita disse: “Ehi, io questa frase l’ho già sentita da qualcun altro”. “Certo, l’hai sentita da mio zio, quando due anni fa, venne a casa vostra” disse Winnie. “Tu zio ?! Ma…ma…” iniziò a dire stupita Maria, ma Winnie la interruppe, spiegando: “… Nick Fury non può essere mio zio, vero ? Invece, lo è: è il fratello maggiore di mio padre e, come hai sentito prima in classe, quando i miei genitori sono morti, sono stata affidata a lui, essendo anche l’unico mio parente ancora in vita”. “Ma come può essere tuo zio ?! Sì, insomma, c’è troppa differenza di età !” disse stupita Maria. “Bè, so che mio zio ti ha già parlato dell’ Infinity Formula, quindi, ti sei già data la risposta da sola” disse Winnie; Maria stava per chiedere di più, quando Winnie, alzandosi in piedi, aggiunse dicendole: “Vieni: ho qualcosa da mostrarti, ma non qui” ed uscì dalla mensa, seguita da Maria. Mentre camminavano per uno dei corridoi, Maria le chiese: “Mi dici perché mai mi debba fidare di te ?! Ci conosciamo da neanche cinque minuti e tu sai già parecchie cose su di me”. “Ogni risposta a suo tempo” rispose semplicemente Winnie e Maria la guardò stranamente; poi, la bambina di colore, entrò dentro ad una stanza, che Maria non aveva mai visto; quindi, domandò: “Dove ci troviamo ?”. “ Come ti ho appena detto, avrai ogni risposta a suo tempo” rispose Maria e, dopo aver schiacciato un paio di pulsanti, si aprì una porta segreta; quindi, aggiunse dicendo, rivolta a Maria: “Vieni” e, dopo che le due furono passate per quella porta, questi si chiuse automaticamente dietro di loro. “Winnie, allora, dove ci troviamo ?” chiese Maria. “Sei preoccupata ?” domandò Winnie. “Un pochino” rispose Maria. “Non ti preoccupare: ci troviamo ancora all’interno della scuola” disse Winnie. “Ci troviamo ancora all’interno della scuola ?! Ma…come…” disse stupita Maria, ma venne interrotta da Winnie, la quale le chiese: “Che cosa ti avevo detto riguardo nel fare domande ?”. “Che avrei avuto delle risposte a ogni suo tempo” rispose Maria. “Allora, niente più domande finché non avrai visto con i tuoi occhi” disse Winnie. “E’ tale e quale suo zio” disse Maria. Finalmente, arrivarono in un’altra stanza, dove erano presenti due uomini vestiti di nero; uno di questi, si avvicinò alle due bambine e disse, rivolto a Winnie: “ Mi stavo chiedendo quando è che pensavate di venire”. “Mi scusi, Agente Coulson, ma non dovevamo dare troppo nell’occhio” disse Winnie. “Agente Coulson, che sorpresa trovarla anche lei qui !” disse stupita Maria, guardando l’agente che aveva appena parlato con loro. “Signorina Stark, come è cresciuta dall’ultima volta che ci siamo visti” disse Coulson e, i due, si strinsero la mano; poi, Maria gli domandò: “Che posto è questo ? So che ci troviamo ancora nella scuola, ma non ci sono mai stata qui”. “E’ una delle tante basi segrete dello S.H.I.E.L.D.” rispose Coulson, mentre camminavano verso un’enorme tavolo circolare in metallo, posto al centro della stanza. “E qualcuno, oltre a noi, sa della sua esistenza ?” chiese Maria. “No, a parte la Signorina Frisan” rispose Coulson. “La Signorina Frisan ?!” disse stupita Maria. “Sì, la nostra maestra di matematica; è proprio per questo motivo, che mi sono fatta trasferire nella tua classe: la Signorina Frisan sapeva fin dall’inizio chi ero” spiegò Winnie. “Lo hai fatto apposta ! E’ solo un modo per tenere d’occhio me ed il mio papà ! Tu sei uguale a Jenny !” replicò Maria. “Maria se ti calmi, posso spiegarti il motivo del perché ti ho portata qui: io non voglio affatto usarti e non lo vuole nemmeno lo S.H.I.E.L.D.” disse Winnie. “Ah, no ?!” disse stupita Maria. “Mio zio ti ha detto che tu e tuo padre, siete dentro la squadra, ma solo tuo padre, in realtà, deve essere dentro al gruppo e, per questo motivo, mio zio mi ha dato l’incarico di scoprire qualcosa in più su di lui; in poche parole, se dall’anno scorso, qualcosa è cambiato riguardo il suo comportamento” spiegò Winnie. “E, io, che cosa dovrei centrare ?” domandò Maria. “Bè, tu sei sua figlia e, quindi, sei la strada più veloce, per arrivare a lui; allora, vuoi aiutarmi ?” chiese Winnie. “Quindi, io sarei solo una pedina, vero ?!” replicò Maria. “Più che una pedina, ti definirei un valido aiuto per tutti noi” disse Coulson; Maria lo guardò; poi, guardò Winnie e sorridendo, le propose dicendo: “Che ne dici di un pigiama party ?”.

    Edited by Vale Stark - 5/5/2012, 21:22
     
    Top
    .
  2. Vale Stark
     
    .

    User deleted


    Vi posto anche la seconda parte del sesto capitolo, così potete leggerlo tutto. Buona lettura ;)


    “Pigiama Party ?! Ma sei diventata matta ?!” disse stupito Tony, dopo che Maria li ebbe raccontato tutto quello che le era successo a scuola. “Avanti papà, è solo per farti entrare definitivamente nella squadra” disse Maria, mentre lo seguiva per il Laboratorio. “No, no, no, non mi piace essere osservato e, questo, lo sai anche tu” replicò Tony. “Papà, ti prego” disse Maria. “Non funziona, cucciola: io amo la mia privacy e tutto ciò che riguarda la mia famiglia e un “papà ti prego” non mi convincerà” disse Tony, sedendosi sul divano. “Allora, se tieni alla tua famiglia, pensala in questo modo: fai finta che sia un normale pigiama party tra me e Winnie, niente di più” disse Maria. “Niente di più ?” domandò Tony, guardandola. “No e, se Winnie dovesse farti qualche domanda, tu rispondile, come se fossi io a fartele” rispose Maria. “Va bene, farò come hai detto tu ma, se quella bambina dovesse andare oltre, giuro che la sbatto fuori di casa” disse Tony; Maria si sedette sulle sue ginocchia e, mentre lo abbracciava, gli disse: “Sapevo che avresti capito e vedrai che Winnie ti piacerà subito”. “Invece, credo che mi ci vorrà un po’ di tempo: se è vero che assomiglia a Nick Fury, allora, non andremo subito d’accordo” disse Tony. “Ma Winnie non è proprio uguale a suo zio” disse Maria. “Parli così, come se fosse già diventata la tua migliore amica” disse Tony, guardandola; Maria, guardò il reattore arc nel petto di Tony e, mentre lo toccava, spiegò: “Sai, papà, io credo che Winnie sia molto diversa da Jenny: primo fra tutto, conosciamo suo zio ed il Signor Fury, al contrario di Hammer, non è una persona cattiva; poi, Winnie mi sembra molto sincera e non ci ha pensato due volte nel mostrarmi la base segreta dello S.H.I.E.L.D. che c’è a scuola”. “A scuola c’è una base segreta dello S.H.I.E.L.D. ?!” disse stupito Tony. “Sì e solo pochi lo sanno” disse Maria.

    Nel tardi pomeriggio… “Allora, se ho ben capito, tuo padre se ne va quasi sempre nel suo Laboratorio, a fare cosa ?” chiese Winnie, mentre se ne stava seduta sul suo letto in più che era stato messo nella camera di Maria la quale, mentre, invece, se ne stava seduta sul suo, tenendo in braccio Nocciola, rispose: “ Ad apportare modifiche all’armatura di Iron Man, oltre, ovviamente, a fare un sacco di altre cose”. “Del tipo ?” domandò Winnie. “Ma le vuoi proprio sapere ?!” chiese stupita Maria, guardandola. “E’ fondamentale; sai, fino a questo momento, tuo padre non è cambiato di una virgola dall’anno scorso e, non è che questo, lo favorisca per entrare nella squadra” spiegò Winnie; poi, aggiunse domandando: “Allora, che altro fa, oltre ad apportare modifiche all’armatura ?”. “Aggiusta le sue macchine sportive e…e…” iniziò a rispondere Maria. “E che cosa ?” chiese Winnie. “E gioca al computer con me” finì di rispondere Maria. “Gioca al computer con te ?!” ripete stupita Winnie e, dopo che Maria ebbe annuito positivamente con la testa, aggiunse dicendo: “ Questo non me lo sarei proprio aspettato”. “E’ una cosa positiva ?” domandò Maria. “Più che positiva, direi e mio zio sarà felicissimo nel sentirlo” rispose Winnie. “Allora, ti potrà anche interessare sapere che, da quando è tornato dall’Afganistan, gioca sempre con me: non c’è minuto che passa, che non mi lasci da sola o che mi riempi di coccole ed abbracci” spiegò Maria. “Sorprendente ! Sai, non mi sarei mai aspettata un comportamento simile da parte di Tony Stark” disse stupita Winnie. “Vedi che le persone possono cambiare: basta solo dargli una seconda possibilità” disse Maria e Nocciola emise dei versetti; Winnie guardò quest’ultima, per poi dire: “Ah, già, mio zio mi ha anche detto di prendere in considerazione lo scoiattolo: secondo lui, sarebbe un valido membro della squadra”. “Chi, Nocciola ?! Lei un valido membro della squadra ?! Non che non sia intelligente ma, secondo me, gli animali, anche se di grandi dimensioni, non dovrebbero essere messi troppo in pericolo” disse Maria. “Non ti preoccupare: se dovesse entrare nella squadra, verrà trattata esattamente come gli altri” disse Winnie. “Gli altri chi, se posso sapere ? chiese Maria. “Come ti ho detto stamattina, e ti ha detto anche mio zio, tuo padre non è l’unico super eroe presente sulla terra” rispose Winnie. “Ah, già, il “Progetto Vendicatori” disse Maria. “Esatto ed è proprio per questo motivo che mio zio mi ha chiesto di studiarlo nuovamente” aggiunse dicendo Winnie. “Mio padre non ama farsi studiare: lui vuole solamente la sua privacy” disse Maria. “Ed è qui che entri in gioco te: non ti potrà mai dire di no” disse Winnie. “Niente da fare: ci ho già provato quando sono arrivata a casa da scuola e, credimi, neanche gli occhi dolci e supplichevoli di sua figlia, gli hanno fatto cambiare idea” spiegò Maria e Nocciola emise dei versetti. “Allora, ci serve un diversivo” disse Winnie e si alzò dal letto. “Quale diversivo ?” domandò Maria, guardandola; Winnie si voltò verso di lei e, indicando Nocciola, le rispose dicendo: “Lei”. “Nocciola ?! E come potrebbe essere un diversivo ?!” chiese stupita Maria. “Distrarrà tuo padre, mentre noi siamo alla ricerca di qualche utile informazione” spiegò Winnie. “Scherzi ?! E se poi mio padre dovesse scoprirci ?! Non voglio passare nessun genere di guaio” replicò Maria, alzandosi in piedi e mettendo Nocciola sul letto. “Rilassati: il tuo caro papà non ti metterà in punizione, solo perché facciamo una cosa per il suo bene” disse Winnie. “Credo di non avere altra scelta” disse sospirando Maria; poi, entrambe, guardando Nocciola e finì col dire: “ Sembra proprio che tocchi a te, Nocciola” e Nocciola le guardò, emettendo dei versetti.

    Poco dopo, la scoiattolina corse velocemente per la casa, alla ricerca di Tony, per poi trovarlo in salotto, a guardarsi la televisione, standosene seduto sul divano; Nocciola, quindi, corse verso di lui, saltandogli sulle ginocchia: “Nocciola, che cosa ci fai qui ?! Credevo che fossi insieme a Maria e quell’altra bambina” disse stupito Tony, guardando Nocciola la quale, mentre se ne stava ritta sulle zampe posteriori, lo guardò, emettendo dei versetti; quindi, Tony aggiunse dicendole: “Vuoi delle noccioline, non è vero ?” e Nocciola emise degli altri versetti. “ Va bene; allora, vieni con me” disse Tony e, dopo che Nocciola fu scesa dalle sue ginocchia, si alzò dal divano, dirigendosi in cucina, seguito, ovviamente, dalla scoiattolina. “Molto bene: il piano sta funzionando” disse Winnie, mentre osservava, insieme a Maria, Nocciola andarsene in cucina con Tony. “Allora, dobbiamo sbrigarci a scendere nel Laboratorio, perché papà ci metterà due secondi ad uscire dalla cucina” disse Maria e, le due bambine, scesero velocemente le scale, per poi scendere anche quelle che portavano al Laboratorio e fecero appena in tempo, perché proprio in quel momento, Tony riuscì dalla cucina, seguito da Nocciola e, mentre mangiava delle noccioline, disse: “Sai Nocciola, hai avuto proprio una bella idea: mi ci voleva uno spuntino, finché non mangeremo stasera la pizza” e si sedette sul divano, con Nocciola ai suoi piedi, mentre se ne stava ritta sulle zampe posteriori; poi, aggiunse gridando: “Ragazze, venite giù”, ma non ricevendo nessuna risposta dal piano superiore, ripete: “Ragazze, mi avete sentito ?!”, ma, nuovamente, non vi fu nessuna risposta; quindi, si alzò dal divano e, stava per salire sulle scale, quando Nocciola corse velocemente, mettendosi davanti a lui; Tony, allora, abbassò lo sguardo, dicendole: “Togliti Nocciola !”, ma la scoiattolina, guardandolo, se ne rimase dove era; Tony cercò di salire almeno un gradino, ma Nocciola glielo impediva, finché Tony non la prese per la coda e, mentre la teneva a testa in giù, replicò: “Stammi bene a sentire, topo con la coda arruffata: non so che cosa tu abbia in mente, ma non è da te comportarti in questo modo ! Quindi spiegami immediatamente che cosa ti passa per la testa !”, ma ciò che ricevette, fu che Nocciola lo leccò sulla faccia; quindi, Tony aggiunse dicendole: “ Mi vuoi intenerire, vero ? Bè, sappilo che, con me non funziona e, devi già ritenerti molto, ma molto fortunata che tu sia caduta accidentalmente nella mia macchina, perché così facendo, sei diventata lo scoiattolo più ricco che esista” e Nocciola emise dei versetti.

    In quel momento, si sentirono dei rumori provenire dal piano di sotto; quindi Tony, dopo aver fatto andare Nocciola sulla spalla sinistra, scese lentamente per le scale, per poi fermarsi prima della porta di vetro e stette a guardare, ma soprattutto ascoltare, ciò che Maria e Winnie stavano facendo e si stavano dicendo: “Winnie, sbrigati: se mio padre dovesse venire giù, si arrabbierà e, chi ci rimetterà, sarò io” disse Maria, mentre Winnie se ne stava dietro ai computer e, tramite una chiavetta cercava di estrapolare ogni qualsiasi informazione relativa a Tony. “Secondo me, tu ti preoccupi un po’ troppo” disse Winnie, mentre continuava a scrivere sulla tastiera. “Perché non è tuo padre ! Ok che mi vuole bene, ma quando mi caccio nei guai o, peggio, invado la sua privacy, diventa come una bestia” disse Maria. “Ho quasi finito” disse Winnie. “Quasi finito ?! Lo hai detto anche due minuti fa, eppure mi sembra che tu sia esattamente al punto di prima” disse stupita Maria. “E’ che i computer di tuo padre sono molto sofisticati” disse Winnie. “Credevo che anche lo S.H.I.E.L.D. avesse dei computer molto sofisticati” disse Maria. “Infatti, lo sono, ma non mai come questi” disse Winnie. “ Signorina Stark, le volevo dire che…” iniziò a dire J.A.R.V.I.S., ma Maria lo interruppe, dicendogli: “Non adesso, Jarvis: me lo dirai dopo”. “ Come vuole lei, Signorina Stark” disse J.A.R.V.I.S. “Signorina Stark ?! Cavoli, che formalità” disse Winnie. “Ehi, sarò l’erede delle Stark Industries: dovrò avere almeno un po’ rispetto, no ?” disse Maria. “Non in questo momento !” replicò una voce; Maria e Winnie si voltarono, per vedere Tony, con Nocciola sulla sua spalla. “Complimenti al nostro diversivo” disse Winnie e Nocciola abbassò tristemente le orecchie. “Sapevo che sarebbe stato solo un grosso sbaglio, fare entrare in casa la nipote di Fury: suo zio, ci era più che bastato due anni fa !” replicò Tony. “Sei arrabbiato ?” domandò, con un po’ di paura, Maria. “Certo, anche perché mi sembrava di essere stato espressamente chiaro, quando prima che venisse la tua amica, che non volevo che si ficcasse troppo il naso nelle mie faccende !” replicò rispondendole Tony. “Ma, papà, possiamo spiegarti” disse Maria. “So già quale sarà la vostra spiegazione: riguarda quello stra maledetto progetto sui Vendicatori, dove tu sei dentro, mentre io no ! Bè, tecnicamente Iron Man è dentro, ma perché, allora, io non devo esserlo ?! Tutto questo non ha senso !” replicò arrabbiato Tony. “Signor Stark, le assicuro che sua figlia non centra nulla con tutto ciò: la colpa è solo mia” disse Winnie e Maria la guardò in modo stupito: si stava veramente prendendo tutta lei la colpa ?!. “Molto nobile, da parte tua, difendere la mia bambina, ma sta di fatto che anche lei si trovi qua con te e, ciò, sta a sottintendere che siate in combutta l’una con l’altra” disse Tony. “E’ perché sono stata proprio io a chiedere a Maria di essere mia complice: senza di lei, non avrei mai potuto ottenere delle ottime informazioni” disse Winnie. “Ottime informazioni ?!” ripete stupito Tony. “Informazioni che passerò a mio zio; poi, sarà lui a valutare la sua posizione” spiegò Winnie. “Credevo che l’avesse già valutata l’anno scorso” disse Tony. “E’ vero, ma c’è qualcuno che gli ha fatto cambiare idea” disse Winnie e guardò Maria, la quale disse: “So a cosa ti riferisci, ma, ecco, credo di non trovare giusto la scelta di tuo zio”. “Tu non vuoi entrare nella squadra, vero ? Non vuoi fare questo affronto a tuo padre” disse Winnie. “Proprio così; sì, insomma, è lui Iron Man; io, invece, non ho nessun tipo di potere; quindi, chi deve entrare nella squadra, quello è mio padre” disse Maria. Tony si addolcì, nel sentire le parole della figlia: sapeva che la sua bambina era molto buona, ma non si sarebbe mai immaginato che avesse ceduto il suo posto, per far entrare lui nella squadra; quindi, dopo essersi avvicinato alle due bambine, si abbassò e, abbracciando Maria, le disse: “Scusami cucciola, se prima mi sono arrabbiato: lo sai che non voglio nessuno di estraneo, che invada la mia privacy”. “No, papà, hai perfettamente ragione: ti avevo promesso che nessuno avrebbe invaso la tua privacy, ma, invece…” iniziò a dire Maria, ma Tony la interruppe dicendo, mettendole le mani sulle guance: “…invece avete fatto solo ciò che andava fatto e, forse, anche l’unico modo”. “Facevamo prima andare direttamente alla fonte, ma abbiamo preferito agire con circospezione” disse Winnie. “Forse, un po’ troppa circospezione, anche se il vostro aiutante non è stato tanto bravo” disse Tony, rimettendosi in posizione eretta e Nocciola emise dei versetti. “Già, anche se mio zio, vuole che anche lo scoiattolo faccia parte della squadra” disse Winnie. “Non che Nocciola non sia intelligente, anzi, io la reputo quasi al mio pari; è solo, che non capisco del perché voglia anche lei” disse Tony. “Ve lo spiegherà lui, quando ci sarà la prima riunione” disse Winnie. “E quando è che ci sarebbe questa prima riunione ?” chiese Maria, guardandola. “Ancora non si sa, ma verrete informati a tempo prestabilito” rispose Winnie, guardandola a sua volta; poi, entrambe rivoltarono lo sguardo verso Tony e Nocciola, mettendosi ritta sulle zampe posteriori, emise dei versetti; quindi, Tony disse: “Nocciola vorrebbe sapere chi sono gli altri membri del gruppo”. “Mi dispiace, ma non sono ritenuta rivelarvi nulla al riguardo” disse Winnie e Nocciola abbassò tristemente le orecchie. “Sappiamo che il gruppo si chiamerà “Vendicatori”, ma proprio non puoi dirci niente ?” domandò Maria. “Lo vorrei tanto, credetemi, ma voi sapete come sono quelli dello S.H.I.E.L.D.: vogliono la massima privacy per chiunque” rispose Winnie. “A quanto pare, solo per se stessi” disse Tony. “Comunque, come vi ho appena detto, verrete informati di tutto, non appena ci sarà la prima riunione; fidati, che non verrete lasciati allo scuro” spiegò Winnie. “Stai continuando a parlare al plurale; questo significa che…” iniziò a dire Maria, ma Winnie terminò la frase, dicendo: “Esatto: che anche tuo padre è dentro al gruppo: dalle informazioni estrapolate dal computer ma, soprattutto, da ciò che mi hai detto prima, ho constatato che tuo padre non pensa solo a se stesso, ma che è pronto a proteggere anche chi gli sta molto a cuore”. Ci fu un po’ di silenzio; poi, Tony chiese: “Allora, chi vuole un po’ di pizza ?” e le due bambine gridarono “ Io !” ed anche Nocciola emise dei versetti.

    Poco dopo, c’era tutta scuro in casa: le uniche luci provenivano dal reattore arc di Tony e da una pila che, in quel momento, stava tenendo in mano Winnie; i tre, quattro con Nocciola, che stava tra Maria e Tony, erano seduti, in cerchio, sull’enorme tappeto in salotto, raccontandosi storie dell’orrore e, per questo motivo, avevano chiesto a J.A.R.V.I.S. di spegnere tutte le luci, così da creare più suspense: “ …ma i due bambini erano ignari di ciò che stava loro per accadere; di fatti, dai cespugli lì vicino, comparve un uomo, che con la motosega tagliò in due il maschio; la femmina riuscì a correre, ma non fu troppo veloce: l’uomo la raggiunse e…zak !” raccontò Winnie e, per la paura, Maria saltò sulle ginocchia di Tony, avvinghiandosi completamente a lui. “Maria ! Cucciola, allenta un po’ la presa: sto soffocando !” disse Tony. “Ma…ma…ma…ma quell’uomo ha tagliato in due sia quel bambino che…che…che quella bambina e…e…e… continuerà ad uccidere” disse tremando Maria. “Oh, non ti preoccupare, non ucciderà più nessuno: è finito abbrustolito sulla sedia elettrica e, secondo voci, si dice che il suo fantasma si aggiri durante le notti di temporale” disse Winnie e, fu proprio in quel momento, che Maria tirò un forte urlo e, velocemente, si andò a nascondere sotto la coperta che vi era sul divano. “ Jarvis, accensione” disse Tony e, mentre si alzava in piedi, J.A.R.V.I.S. riaccese tutte le luci. “Cucciola, è tutto a posto: non esiste nessun uomo con la motosega, che se ne va in giro a tagliare i bambini” disse Tony, abbassandosi e mettendo una mano sulla coperta, dove sotto di essa vi era Maria la quale, mentre continuava a tremare, disse: “Ma…ma… ma Winnie ha detto che il suo fantasma gira durante le notti di temporale”. “E mi sono dimenticata di aggiungere che, prima di avvicinarsi ad un qualsiasi bambino, lo chiama per nome” disse Winnie e Maria lanciò un altro grido; Tony guardò minacciosamente Winnie; poi, rivoltò lo sguardo verso Maria o, almeno, verso la coperta “tremante”, e disse: “I fantasmi non esistono, cucciola: sono tutte storie inventate per i bambini che non fanno mai i bravi; di fatti, io e Pepper, bè, diciamo più Pepper, ti abbiamo sempre raccontato delle belle storie, no ?”, ma, vedendo che Maria continuava a starsene, tremando, sotto la coperta, voltò lo sguardo verso Winnie ed aggiunse replicandole: “Questa è tutta colpa tua ! Hai la sua stessa età e dovresti capire che queste non sono storie adatte a voi !”. “Ma me le racconta Natasha” disse Winnie. “Natasha ?! La stessa Natasha che, proprio l’anno scorso, doveva tenermi d’occhio per conto di Fury ?!” disse stupito Tony. “Sì, proprio lei; ma, a me non hanno mai fatto paura queste storie: non pensavo che Maria reagisse così” disse Winnie. “Bè, Maria non è te, fortunatamente, perché se no mi sarei ritrovato un’altra miniatura di Fury, girarmi per casa !” replicò Tony. Winnie, allora, si avvicinò al divano e disse: “Maria, mi dispiace, non volevo spaventarti così; se vuoi facciamo qualcos’altro, ti va ?”; sentendo quelle parole, la coperta smise di tremare e, da essa, sbucò Maria con la testa, per poi proporre: “Che ne dici di giocare alla Wii ? Però, mi devi promettere di non barare, perché papà bara sempre, quando vuole vincere”. “Non è vero che baro ! Sei tu che la pensi in questo modo, perché io sono troppo bravo !” replicò Tony e Maria scosse negativamente la testa.

    Venne notte e Winnie e Maria si trovavano a dormire nella camera da letto di quest’ultima, con Nocciola acciambellata in fondo al letto di Maria, quando ad un certo punto, si sentirono dei rumori; sia Maria, che Winnie, aprirono contemporaneamente gli occhi e, quando si sentirono nuovamente, Maria domandò: “Li hai sentiti anche tu ?”. “Certo” rispose Winnie; i rumori si sentirono e, questa volta, un po’ più forti di prima; quindi, mentre Maria scendeva dal letto, Winnie le chiese: “E, ora, dove pensi di andare ?”. “A vedere di chi si tratta” rispose Maria, guardandola. “Ma sei diventata matta ?! E se si dovesse trattare di un ladro ? Come farai a difenderti ?” disse stupita Winnie. “Non si tratta di un ladro, perché se no Jarvis ce lo avrebbe detto” disse Maria ed uscì dalla camera da letto: Winnie se ne rimase un po’ lì, poi, velocemente la seguì, raggiungendola quasi in fondo alle scale: “E tu che cosa ci fai qua ?!” domandò stupita Maria, voltando lo sguardo. “Faccio compagnia alla mia migliore amica” rispose Winnie ed entrambe rivoltarono lo sguardo in avanti; proprio in quel momento, videro spuntare due ombre dalla porta di ingresso, quindi, Maria disse: “Oh, cavolo, sono in due !”. “E, adesso, che cosa facciamo ?!” disse preoccupata Winnie e Maria, dopo aver preso in mano un ombrello che vi era nel porta ombrelli alla fine delle scale, disse: “Gli diamo il benvenuto in casa”. “Senti, non è meglio andare a svegliare tuo padre ? Lui si metterà l’armatura di Iron Man e, con un solo colpo, li sbatte fuori di casa” propose Winnie, mentre entrambe scesero gli ultimi gradini, per poi nascondersi dietro al muro, prima della porta d’entrata. “Hai paura, non è vero ?” chiese Maria. “Io non ho paura !” replicò rispondendole Winnie. “Tipica risposta da nipote di Fury” disse Maria. “Anche tu avresti risposto allo stesso modo, essendo figlia di Stark” disse Winnie; i due stranieri entrarono e, fu proprio che in quel momento, che contemporaneamente le luci si accesero e Maria e Winnie uscirono allo scoperto; Maria stava per colpire i due con l’ombrello, quando si accorse chi erano e stupita disse: “ Papà ?! Zio Rhodey ?! Che cosa ci fate qui ?!”. “Che cosa ci facciamo qui ?! Scusami, ma questa è o non è casa mia ?! No, tanto per saperlo !” replicò stupito Tony. “Che cosa ci fai con quell’ombrello in mano ?” domandò stupito Rhodey. “Che cosa ci fate ancora sveglie ?!” aggiunse chiedendo Tony. “Pensavo che foste dei ladri” rispose Maria, rimettendo l’ombrello nel porta ombrelli. “Stessa cosa sua” aggiunse dicendo Winnie. “Ecco che cosa succede, quando qualcuno…Winnie… racconta delle storie del terrore” disse Tony. “Non è tutta colpa di Winnie: Jarvis non ci ha avvertite” disse Maria. “Avvertiva se erano due persone straniere ma, essendo io e Rhodey, bè, per forza non ha avvertito” disse Tony. “Scusami zio Rhodey: non ti avrei mai colpito con quell’ombrello” disse Maria. “Oh, non ti preoccupare diavoletto: sono cose che succedono” disse Rhodey, scompigliando i capelli di Maria. “Coraggio, ritornate a letto tutte e due” disse Tony. “Non è che, invece, potremmo farvi compagnia ? D’altronde, io e Winnie stiamo facendo un pigiama party” propose Maria. “Non sarei tanto dell’idea, visto anche l’ora e che domani dovete andare a scuola, ma, in fondo, che cosa c’è di male se, due belle bambine come voi, ci fanno compagnia ?” disse Tony; poi, rivolto a Rhodey, aggiunse domandandogli: “Tu che cosa ne pensi Rhodey ?”. “Per me va benissimo; coraggio ragazze: si fa baldoria !” rispose Rhodey e Maria e Winnie esultarono dalla gioia. Il pigiama party, quindi, si trasferì dalla camera da letto di Maria, al salotto dove le due bambine, insieme a Tony ed a Rhodey, fecero i giochi più impensati; finché, al mattino, non arrivò Pepper e sorrise nel vedere Maria addormentata sul petto di Tony, con quest’ultimo con un braccio intorno alla figlia, in modo protettivo e Winnie, addormentata, invece, sul petto di Rhodey. “Ehhh, sì, mi sa proprio che, questa volta, Maria si sia veramente trovata una vera amica” disse Pepper. Maria ha, finalmente, trovato una valida amica in Winnie, la nipote di Nick Fury, ma, ora, che cosa combineranno le due bambine insieme ? E chi sono gli altri membri del “Progetto Vendicatori” ? Per scoprire tutte queste cose, bisogna aspettare il prossimo episodio, intitolato: “ UNA PERSONA VENUTA DAL PASSATO”
     
    Top
    .
  3. SilviaStark
     
    .

    User deleted


    che bello,sn proprio felice per maria e Winnie sembra davvero un'amica perfetta,ma a Tony non è venuta la curiosità di sapere se Elizabeth,la vera madre di Maria,si ancora viva?cmq vado a leggermi il prossimo capitolo,bravissima di nuovo Vale specool
     
    Top
    .
  4. Vale Stark
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    che bello,sn proprio felice per maria e Winnie sembra davvero un'amica perfetta,ma a Tony non è venuta la curiosità di sapere se Elizabeth,la vera madre di Maria,si ancora viva?cmq vado a leggermi il prossimo capitolo,bravissima di nuovo Vale specool

    Ma grazie sorellina :wub: Ti posso dire che Winnie rimarrà l'amica del cuore di Maria e non succederà come Jenny, fidati ;) Riguardo Tony, invece, bè, sai già che cosa succederà, no ? :shifty: Comunque. grazie mille per i bellissimi commenti che scrivi sempre
     
    Top
    .
  5. Miss Adler
     
    .

    User deleted


    Questo capitolo mi è piaciuto molto. Winnie è davvero simpatica e Maria sta bene con lei, finalmente ha trovato una vera amica e Jenny ha avuto quello che si meritava ^_^ Come posso corro a leggere il seguito, ora sono troppo curiosa di vedere come procede la storia.
     
    Top
    .
  6. chiara91
     
    .

    User deleted


    Ho letto fino alla prima parte: devo dire che questo inizio è uno dei migliori fra tutti :D :D Vorrei vedere anche il fiiiiiilm XD

    Ti rinnovo i complimenti: la storia è sempre più emozionante e ci sono sempre colpi di scena!! Non cala mai il ritmo e la "tensione"... Insomma ci sai appassionare :rolleyes:
     
    Top
    .
  7. Vale Stark
     
    .

    User deleted


    Grazie davvero di cuore a tutte :wub: Siete gentilissime

    Sono contenta che questa fanfict vi piaccia davvero tanto; ma vi dico solo che le sorprese non sono finite

     
    Top
    .
  8. Isabella Consolandi
     
    .

    User deleted


    ciao, senti sono una lettrice accanita della tua fanfiction, vorrei riuscire contattarti per parlare di una cosa, comunque sei davvero una grande scrittrice, credo che hai reso i pensieri di tante persone raltà.
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Ally McBeal Fan
    Posts
    4,817
    Location
    110 7th Avenue and Christopher Street, Manhattan

    Status
    Offline
    Ciao Isabella Benvenuta. Se ti va presentati in sezione welcome così possiamo darti il nostro benvenuto! :)

    hai ragione le ff scritte su questo forum sono davvero ben scritte, per quanto riguarda vale stark é un Po che non la sentiamo qui sul forum, a dir la verità è passato molto tempo ormai dai suoi ultimi post, potresti mandarle magari un messaggio privato.
     
    Top
    .
  10. Isabella Consolandi
     
    .

    User deleted


    come faccio?
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Ally McBeal Fan
    Posts
    4,817
    Location
    110 7th Avenue and Christopher Street, Manhattan

    Status
    Offline
    Clicchi su vale stark e poi su mp.
    inserisci il tuo messaggio privato per vale e lo invii.
     
    Top
    .
10 replies since 4/5/2012, 20:42   339 views
  Share  
.
Top
Top