Spot per la Pepsi, We Are the World e prime controversie (1984-1986)

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  1. MichelleJosephineJackson
     
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    Spot per la Pepsi, We Are the World e prime controversie (1984-1986)



    Il 27 gennaio 1984, Michael e i suoi fratelli girarono uno spot pubblicitario per la Pepsi Cola, sotto la supervisione del direttore creativo Philip Dusenberry (BBDO), allo Shrine Auditorium di Los Angeles (California)[32]. I Jacksons simularono un finto concerto davanti a migliaia di fan, quando i capelli di Michael presero accidentalmente fuoco a causa di un imprevisto guasto pirotecnico. Il cantante riportò gravi ustioni di secondo grado al cuoio capelluto[33][34], e fu costretto a sottoporsi ad alcuni interventi di chirurgia plastica ricostruttiva alla faccia, allo scopo di nascondere alcune cicatrici rimaste dopo l'incidente. Il cantante alla fine decise di non far causa alla Pepsi e donò il suo insediamento dal valore di 1.5 milioni di dollari al Brotman Medical Center di Culver City (California), che adesso ha un centro di nome "Michael Jackson Burn Center" in onore alla donazione del cantante[35]. L'episodio dell'incidente ebbe enorme impatto mediatico, tanto che negli anni successivi Jackson continuerà a vivere sempre con il pregiudizio della chirurgia facciale.

    Il 14 maggio 1984 il cantante venne invitato alla Casa Bianca per ricevere un premio dal presidente USA Ronald Reagan, dovuto al sostegno che Jackson aveva dato agli enti benefici nella lotta contro l'alcol e la droga[36][37], dal momento che aveva concesso l'uso di Beat It in uno spot pubblicitario su tali tematiche.
    Nello stesso anno, uscì Victory, nuovo album dei Jacksons. Il disco fu seguito da un tour promozionale, nel quale scoppiarono diversi malintesi tra i membri del gruppo. Michael, sempre più lanciato verso la carriera da solista, fu accusato infatti più volte dai fratelli di scarso interesse verso la band, tanto che il cantante lasciò il tour per qualche giorno, per poi ritornarvi subito dopo. Finito questo Michael annunciò il suo abbandono ufficiale dai Jacksons per potersi dedicare così solo alla sua carriera da solista.
    Nel 1985 Michael Jackson scrisse insieme a Lionel Richie il singolo benefico We Are the World, che servì a raccogliere fondi di beneficenza contro la fame nell'Africa Orientale. Diventò immediatamente uno dei singoli più venduti nella storia della musica con circa 18 milioni di copie mosse nel mondo[38]. Inoltre la canzone fu anche premiata con un prestigioso Grammy, in qualità di "Canzone dell'anno"[39].
    All'epoca risalgono anche le prime controversie: Jackson comprò parte della ATV Music Publishing (intestata anche a Paul McCartney e John Lennon). La ATV Music Publishing deteneva i diritti di quasi tutte le canzoni dei Beatles.[40]. Dopo l'acquisto, McCartney e Yoko Ono richiesero a Jackson l'ATV, volendola riacquistare, ma Michael si rifiutò di vendergliela. Alla fine, dopo le ripetute pressioni dei due, ne divenne il maggiore azionista. Poco dopo, i tabloid diffusero la notizia che Jackson dormiva in una camera iperbarica, per non invecchiare. Si scoprì poi che essa era stata acquistata dal cantante per conto di un ospedale che non aveva il capitale per comprarla: la falsa notizia era stata messa in giro dal suo manager, Frank Di Leo. Da altre fonti si seppe anche che Jackson aveva tentato di acquistare lo scheletro di Joseph Merrick, notizia in seguito smentita dall'artista. Tale fatto gli valse il soprannome di "Wacko Jacko", presto detestato dal cantante[41].
    Intanto il colore della pelle di Jackson, nera per l'intera durata della sua giovinezza, iniziò a schiarirsi di anno in anno[42]. Tutti i tabloid scandalistici iniziarono subito a diffondere notizie di ipotetiche operazioni chirurgiche, anche se la questione non fu mai chiarita completamente, a causa della mancanza di prove oggettive sull'argomento[43]. Il biografo J. Randy Taraborrelli ha affermato come, nel 1986, fu diagnosticata al cantante una rara e acuta forma di vitiligine, una malattia che provoca la perdita del colore della pelle rendendo l'epidermide dell'individuo a macchie. Jackson sarebbe "sbiancato" totalmente e gradualmente nel giro di pochi anni; per nascondere la malattia avrebbe usato varie applicazioni di fondotinta aventi come scopo quello di omogeneizzare le macchie. Per il medesimo motivo sarebbe apparso molteplici volte in pubblico con ombrelli per proteggersi dal sole. Il cantante affermò inoltre che la mutazione del suo viso era quasi interamente da attribuirsi alla pubertà, e che si era concesso solo dei piccoli ritocchi per renderlo più armonioso con la nuova pelle chiara, tra cui uno di rinoplastica e uno spacco al mento.
    Nel 1986 Jackson recitò nel film in 3D Captain EO, di George Lucas e Francis Ford Coppola. Lunga appena 17 minuti, ma costata tra i 17 e i 30 milioni di dollari[44], la pellicola fu di grande successo a livello d'incassi, tanto che la Disney la introdusse nei suoi parchi a tema. Disneyland, infatti, ospitò Captain EO dal 18 settembre 1986 al 7 aprile 1997. Anche Walt Disney World lo proiettò ad Epcot, dal 12 settembre 1986 al 6 luglio 1994.
     
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