Deposizione del 27/06/2009 di Conrad Murray ai detective della LAPD fatta ascoltare in aula

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  1. Maxxie
     
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    LAPD – Gruppo affari interni

    Trascrizione del colloquio con Conrad Murray – 27 giugno 2009



    Detective Martinez: 27 giugno ore 4,02 – Ritz Carlton, Marina del Rey
    (incomprensibile)

    Dr. Murray: Salve

    Detective Smith: Salve

    Mr Chernoff: Io sono Ed Chernoff.

    Detective Smith: Scott Smith.

    Chernoff: Felice di incontrarla, Scott Smith.

    Mr Pena: Questo è il Dr Murray.

    Smith: Dott. Murray.

    Pena: Io sono Michael Pena

    Martinez: Sedetevi qui. Tutto a posto? Ok, renderemo il tutto meno faticoso e più veloce possibile. Dottore, posso iniziare con alcune informazioni biografiche?

    Chernoff: Ehi, prima di iniziare possiamo reiterare una cosa?

    Martinez: Certo

    Chernoff: (incomprensibile) Siamo d'accordo su questo – la stampa non sarà messa al corrente di questa roba?

    Martinez: Il contenuto di questo colloquio non sarà mai rilasciato da parte nostra, anche dopo la pubblicazione del tossicologico.

    Chernoff: E voi siete gli unici che fondamentalmente avete in custodia questo colloquio

    Martinez: Si, custodiremo gli appunti. I fatti pertinenti li passerò – mi incontrerò con l'investigatrice del coroner, Elissa Fleak, e il Dott. Lakshmanan, che è il coroner della contea di L.A. E' lui che ha fatto l'autopsia. Perciò discuterò con loro di quello di cui abbiamo parlato. Speriamo che questo lo aiuterà a determinare la causa della morte.

    Chernoff: Sì, certo. Okay. Va bene.

    Martinez: Okay. Dr Murray, nome completo?

    Murray: Conrad Robert Murray.

    Martinez: 27 giugno, 16.05. Ha un indirizzo di residenza?

    Murray: Sì. Grassy Springs Place, 2426

    Martinez: Grassy?

    Murray: Uh-huh.

    Martinez: Springs Place.

    Smith: Fatemi vedere se riesco a far spegnere questa musica.

    Martinez: Okay

    Murray: Las Vegas, Nevada 89135.

    Martinez: 89135. Ha un telefono fisso?

    Murray: Sì. (702)...

    Martinez: (702)...

    Murray: 360...

    Martinez: 360...

    Murray: 2543.

    Martinez: 2453. E un indirizzo di lavoro?

    Murray: 2110...

    Martinez: 2110...

    Murray: East Flamingo Road.

    Martinez: East Flamingo Road. Numero di stanza?

    Murray: Suite 301

    Martinez: 301. Sempre Las Vegas?

    Murray: Las Vegas, Nevada.

    Martinez: Stesso codice di avviamento postale?

    Muray: No. 89119

    Martinez: E un telefono del lavoro?

    Murray: (702) 866-6802 (incomprensibile)

    Martinez: Ha un telefono cellulare?

    Murray: Sì. (702) 862-0973.

    Martinez: Ok. Quanto è alto approssimativamente, signore?

    Murray: All'incirca 1,96-1,98.

    Martinez: E quanto pesa?

    Murray: Circa 100 kg.

    Martinez; 100 kg? Data di nascita?

    Murray: 19 febbraio 1953.

    Smith: Scusi, febbraio?

    Murray: il 19 del 1953.

    Martinez: E quindi quanti anni ha?

    Murray: 56, ovviamente.

    Martinez: E ha una... ovviamente non ha una patente di guida della California. Ha una patente del Nevada o del Texas?

    Murray: No, ho una patente della California?

    Martinez: Oh, davvero?

    Murray: Sì

    Martinez: E conosce il numero?

    Murray: Glielo do. L'ho dato agli altri colleghi il giorno della...

    Martinez: Sì.

    Murray: (incomprensibile) Il numero è “A” come apple, 5965981.

    Martinez: A5965981.

    Murray: Sì

    Voce non identificata: Scusate, la musica è spenta ora?

    Martinez: No, si sente ancora.

    Voce non identificata: Si sente ancora. Ok, mi dispiace.

    Martinez: E Pena, Chernoff. Ok.

    Smith: Possiamo avere dei biglietti da visita?

    Martinez: Li ho io. Li ho io.

    Smith: Oh, li hai già presi?

    Martinez: Sì.

    Smith: Ok.

    Martinez: Te li passo. Di nuovo grazie per averci incontrato. Spero che capiate che nulla del circo che sta succedendo proviene da noi, nessuno dei commenti e altra roba. Sappiamo che ha parlato con alcuni detective all'ospedale.

    Murray: Sì

    Martinez: Sfortunatamente non stanno gestendo il caso. Erano semplicemente la divisione che si trovava nell'area, vengono dal centro. Venivano da lì. Sono comparsi lì. Ci stavano aiutando perciò non hanno fatto un colloquio formale. Fondamentalmente hanno preso appunti dopo, cosa che noi non potevamo fare, dopo che se n'era andato.

    Murray: Sì.

    Martinez: Ecco perché volevamo...

    Murray: Oh, hanno preso appunti dopo che me ne sono andato?

    Martinez: Sì. Voglio dire, hanno preso proprio pochi appunti, sapevano che non gestivano il caso. Perciò hanno pensato che le avremmo parlato noi.

    Murray: Oh, ok, capisco.

    Martinez: Per quanto tempo è stato il dottore del signor Jackson?

    Murray: La prima volta l'ho curato nel 2006.

    Martinez: Ed in modo continuativo, dal 2006?

    Murray: No, beh, no.

    Martinez: Ogni tanto?

    Murray: Ogni tanto, in modo intermittente.

    Martinez: Ok. Sa se era in cura da qualche altro dottore.

    Murray: Non me ne ha mai parlato, ma visto che si spostava tanto penso che lo fosse.

    Martinez: Ok. Perciò non è sicuro se era il solo dottore.

    Murray: No.

    Smith: Scusi dottore, che tipo di medico è lei?

    Murray: Sono un cardiologo. La mia sottospecializzazione è cardiologia interventista. Sono un cardiologo e uno specialista. Ho una specializzazione anche in medicina interna. Tutte e tre.

    Smith: I Jackson, specificamente Michael, l'hanno cercata per questa ragione, perché era un cardiologo o...

    Murray: No. L'ho incontrato la prima volta nel 2006 quando un amico paziente, una sua guardia di sicurezza, mi chiese di vederlo perché non si sentiva bene e voleva vedere un dottore.

    (interruzione)

    Chernoff: Sì, grazie.

    Martinez: Grazie mille.

    Smith: E quando ha iniziato ad occuparsi, a vedere Michael Jackson nel 2006, per cos'era?

    Murray: Lui e i suoi figli avevano l'influenza. Tossivano e colava loro il naso, e si sentivano disidratati, e non si stavano riposando molto quel tempo.

    Smith: Ok. E scusi, si stava riferendo a un suo paziente?

    Murray: Al figlio di un paziente, che è anche lui paziente del mio studio.

    Smith: Ed era la sua guardia di sicurezza?

    Murray: E' una guardia di sicurezza ed è stato lui a raccomandarmi.

    Martinez: Ok. Quest'ultimo periodo in cui si è preso cura di lui, da quanto durava?

    Murray: Un po' più di due mesi.

    Martinez: Un po' più di due mesi. Ci può dire come è avvenuto?

    Murray: Sono stato contattato dall'assistente di Jackson. Il suo nome è Amir.

    Martinez: Amir

    Murray: Fratello Amir.

    Martinez: Sì.

    Murray: E lui mi ha detto che il signor Jackson voleva parlare con me. E ha menzionato per la prima volta, perché non lo vedevo da un po', che avrebbero fatto un tour di concerti in Inghilterra e al signor Jackson sarebbe piaciuto che io avessi preso parte al viaggio e fossi stato lì per i concerti e avessi accettato. E io ho detto “Beh, ho bisogno di maggiori dettagli”, ed è finita così. Questo è in sostanza il succo della questione.
    Poi apparentemente lui ha chiamato il signor Jackson, io non ero presente. Poco dopo, entro un'ora circa, ho ricevuto una chiamata del signor Jackson che mi diceva quanto fosse euforico che sarei andato con lui. Ovviamente non avevo preso un impegno, ma è così che è iniziata.

    Martinez: Ok. E sono sicuro che l'avete sentito nei notiziari, i notiziari stanno dicendo che lei non lavora per il signor Jackson ma per la A.E.G. E' corretto o no?

    Murray: Come posso chiarire questo? Beh, il signor Jackson mi ha chiesto di essere nel suo team. Parlavo direttamente con il signor Jackson. Lui mi ha offerto il lavoro e ero dell'opinione che sarebbe stato lui il mio datore di lavoro diretto. Dopo aver accettato mi sono reso conto che la AEG avrebbe pagato per il compenso che avevo richiesto. Perciò questo era il loro accordo per come mi avrebbero pagato, io sono un dipendente di Michael Jackson ma pagato attraverso la AEG. Questo la aiuta?

    Martinez: Oh sì. Dunque Michael l'ha scelta, ma qualcun altro pagava il conto.

    Murray: Non avevo idea che fosse così.

    Martinez: Ok, ok. Quindi due mesi di cure per lui. Queste.. I due mesi sono stati qui in California o fra qui e Las Vegas.

    Murray: Sostanzialmente qui.

    Martinez: Sostanzialmente qui?

    Murray: Uh-huh.

    Martinez: Ci può parlare della salute generale del signor Jackson?

    Murray: Parlando in generale non era una persona che mangiava bene. E' molto magro. C'erano... sapevo che probabilmente stava vedendo altri medici per altri problemi di cui non mi aveva parlato, chiaramente. Perciò non sono sicuro che fosse sincero su tutta la sua condizione generale. Ma durante un rapido esame fisico non ho trovato grossi problemi salvo una sublussazione dell'anca destra.

    Martinez: Una cosa?

    Murray: Sublussazione.

    Martinez: Non so cosa significa.

    Murray: Lui... è come se avessi un'articolazione che va fuori posto e torna a posto in una certa angolazione. Perciò ogni volta che si piegava a 90 gradi o più la sua anca poteva uscire fuori dall'articolazione e poi riposizionarsi. Era così. Aveva un fungo alle dita dei piedi che era stato curato e stava bene. Non avevo riconosciuto nessun altra malattia sistemica, come ipertensione o pressione alta o qualcos'altro.

    Martinez: Hai qualcos'altro su questo?

    Smith: No, non su questo.

    Martinez: Andiamo avanti, proseguiamo.

    Smith: Il giorno in cui è stato informato – presumo fra la tarda sera del mercoledì e la mattina presto del giovedì – chi le ha telefonato?

    Murray: Mi ha chiamato Amir, Fratello Michael Amir, facendomi sapere che il signor Jackson stava finendo le prove. Ho guardato il mio orologio quando ho ricevuto la chiamata. Era circa mezzanotte e dieci e mi sarei incontrato con loro a casa.

    Martinez: Ha detto solo che le prove stavano finendo o ha detto che c'era qualche problema?

    Murray: Ho chiesto di eventuali problemi, perché chiedevo sempre come era andato quel giorno, se si era esibito bene. E mi è stato detto che aveva avuto molti meeting, che aveva fatto una performance parziale, non completa. E che voleva trovarmi a casa quando sarebbero tornati.

    Martinez: Ok, quindi non si era lamentato di nulla, voleva solo che fosse come al solito a casa.

    Murray: Sì.

    Martinez: Quindi ci sembra di capire che passava delle notti a.. a casa sua?7

    Murray: Non alcune notti, tutte le notti.

    Martinez: Oh, tutte le notti?

    Murray: Con l'eccezione delle notti in cui non provava, la domenica.

    Martinez: Era per ragioni mediche o solo per farlo sentire meglio che passava le notti a casa sua?

    Murray: Era una richiesta del signor Jackson.

    Martinez: Ok.

    Smith: Quindi stava lì sei notti alla settimana?

    Murray: Sì.

    Smith: E la domenica era di solito il suo giorno di riposo.

    Murray: Sì.

    Smoth: A meno che qualcosa...

    Murray: Sì

    Smith: ... accadesse a Michael.

    Murray: Certo.

    Smith: Ok. La camera dove lui stava... beh, torniamo un attimo indietro. A che ora è arrivato quella notte dopo che aveva ricevuto la chiamata poco dopo mezzanotte?

    Murray: Mi ci è voluto... ero lì circa... a mezzanotte e 50, verso l'una di notte.

    Smith: E' arrivato da solo?

    Murray: Sì.

    Smith: Ok. E quando è arrivato lì cosa è successo?

    Murray: Sono andato nella stanza del signor Jackson. Naturalmente aveva due stanze nella casa. Una era la stanza in cui di norma lo vedevo, sono andato in questa stanza e ho aspettato il suo arrivo.

    Martinez: Oh, per cui è arrivato a casa prima che lui tornasse…

    Murray: Sì

    Martinez: …dalle prove?

    Murray: Uh-Huh.

    Smith: Per cui Michael non era ancora tornato. Lei è arrivato prima di lui, giusto?

    Murray: Certo, Uh-huh.

    Smith: Ok. E a che ore è arrivato Michael?

    Murray: Poco dopo, probabilmente intorno all’una, una e cinque.

    Smith: Ok

    Murray: di mattina. Non so dire esattamente che ora fosse.

    Smith: Approssimativamente, va bene.

    Martinez: Sì, la stima va bene.

    Smith: E una volta arrivato Michael che succede?

    Murray: Lui, io di solito c hiedo… lui ha detto “Buonasera, ciao come va?” E io ho detto lo stesso a lui. E poi lui dice… ho detto “”Com’è andata la giornata? Stai bene? Come ti senti?” e lui dice “Oh, stanco e affaticato, e sono trattato come fossi una macchina per…”… ha detto questo. “Ma fammi fare una doccia e fammi cambiare, torno subito da te”.

    Smith: Ok, e che è successo dopo?

    Murray: Dopo la doccia è tornato nella stanza. E io… io gli mettevo della crema sul corpo, una lozione, in una zona della schiena.

    Smith: Che crema era?

    Murray: Una crema che usa per… problemi dermatologici cronici.

    Smith: Scusi, per cosa?

    Murray: Problemi dermatologici.

    Smith: Ok.

    Murray: Cammina con un ombrello quando c’è il sole. Dice che è… che ha una reazione allergica al sole, che probabilmente è causata dalla sua storia di vitiligine.

    Martinez: Per questo le macchie bianche?

    Murray: Sì

    Smith: E dopo aver fatto questo, era… c’erano due stanze di sopra, una immediatamente a sinistra, che suppongo fosse di Michael, e poi c’era un’altra stanza dove era preparata l’attrezzatura per flebo, se lei….

    Murray: Esatto.

    Smith: …e le bombole d’ossigeno.

    Murray: Esatto

    Smith: Quella era la sua stanza di solito?

    Murray: Quella era la stanza dove io di solito vedevo lui. A nessuno era permesso di andare nell’altra stanza a sinistra.

    Martinez: Oh.

    Murray: Gli ho chiesto di questa cosa e dove viveva di solito aveva sempre due posti. Per prima cosa non si fidava che le persone entrassero nella sua stanza perché diceva che aveva perso delle cose in precedenza. E la sua stanza era sempre in cattivo stato, e neanche al personale delle pulizie era consentito entrare. Perciò io non sono mai entrato in quella stanza.

    Smith: E quando ha visto Michael quella notte, in cui gli ha messo la crema, era in quella stanza dove stavate di solito..

    Murray: Sì, sì.

    Smith: Ok. Sul letto?

    Murray: Sì

    Smith: C’era nessun altro nella stanza?

    Murray: No

    Smith: Ok. Perciò eravate solo lei e Michael. Ok.

    Murray: Di solito era così.

    Smith: Ok. E quella notte eravate solo lei e Michael.

    Murray: Solo io e lui.

    Smith: Ok. Quindi, dopo che avergli messo la crema cosa è successo? Cosa è successo dopo?

    Murray: Beh, la cosa solita è che voleva dormire.

    Smith: Ok. E va a dormire? Succede qualcosa dopo che gli ha messo la crema e…

    Murray: No, lui non riesce a dormire in modo naturale.

    Smith: Ok, perciò cosa succede dopo?

    Murray: Fondamentalmente preparo un’ingresso per la flebo…

    Smith: Per la disidratazione o…

    Murray: Per idratarlo, perché, sapete, quando fa esercizio e balla perde un sacco di fluidi.

    Smith: Ok. Perciò quella notte ha preparato la flebo?

    Murray: Sì.

    Smith: Ok

    Murray: Uh-Huh.

    Smith: E cosa è successo dopo?

    Murray: Abbiamo parlato un poco e poi gli ho dato il farmaco per aiutarlo a dormire.

    Smith: Ok. Quando ha messo l’ago nel suo braccio?

    Murray: No, l’ago è inserito su.. quella notte l’ago era inserito nella sua gamba sinistra o in quella destra, ma sotto il ginocchio.

    Smith: Da qualche parte in quell’area?

    Murray: Sì.

    Smith: Nell’area del polpaccio?

    Murray: No, più in altro, vicino al ginocchio.

    Smith: Proprio sotto, la sinistra o la destra.

    Murray: Sì.

    Smith: Non ricorda quale delle due.

    Murray: No.

    Smith: Ok.

    Martinez: Verso il basso? Verso il basso…

    Murray: Della gamba? Ovunque ci fosse una vena in evidenza.

    Smith: Ok. E poi lei… penso abbia detto di avergli dato un sedativo?

    Murray: Sì.

    Smith: Che cosa gli ha dato?

    Murray: Ha preso un Valium, che è… quello che ha preso era una pillola, 10 milligrammi, per via orale.

    Smith: Sa cosa… il Valium, sa esattamente cos’era?

    Murray: Valium. Cosa, la dose?

    Smith: 10 milligrammi?

    Murray: 10 milligrammi.

    Smith: Ok.

    Murray: Una pillola, uh-huh.

    Martinez: Nient’altro?

    Murray: Questo è ciò che ha preso per via orale. E poi è stato lì. Gli effetti del Valium sono ritardati. Non arrivano immediatamente. E lui aveva bisogno di dormire, perciò per prudenza gli ho dato altri farmaci, cioè la forma iniettabile del Lorazepam.

    Smith: Dorazepam?

    Murray: Lorazepam.

    Smith: Lorazepam?

    Murray: Uh-huh. L-O-R-A-Z-E-P-A-M.

    Smith: E-P-E-M?

    Murray: L-O-R-A-Z-E-P-A-M., Lorazepam.

    Martinez: Si misura in millimetri?

    Murray: Milligrammi.

    Martinez: Milligrammi?

    Murray: Per ml.

    Martinez: Si ricorda quanto gliene ha dato?

    Murray: Sì. La sua concentrazione è 4 milligrammi per ml nella fiala, e la fiala contiene 10 cc. Perciò gli ho dato mezzo milligrammo, equivalente a 2 milligrammi totali, e li ho diluiti con normale soluzione salina.

    Martinez: Ok, per cui il totale dopo la diluizione era di circa mezzo milligrammo, giusto?

    Murray: 2 milli… 2 milligrammi.

    Martinez: Oh, 2 milligrammi.

    Murray: Sì. Perché ho preso solo mezzo milligrammo, mezzo… era mezzo… mezzo cc e ogni cc contiene 4 milligrammi.

    Martinez: Ok. Quindi 2 milligrammi dopo la diluizione.

    Smith: Ed è stato iniettato tramite la flebo, l'ago, o…

    Murray: No, quello…

    Smith: …in un altro punto?

    Murray: No, questo è stato iniettato lentamente.

    Smith: Scusi?

    Murray: E’ stato iniettato lentamente.

    Smith: Ok. Attraverso la flebo già..

    Murray: No, nella flebo c’era soluzione salina, normale soluzione salina per l’idratazione. E più in basso… lungo il filo, c’è un ingresso in cui posso inserire un ago.

    Smith: Ok.

    Murray: Perciò a quel punto chiudevo la flebo e poi ho iniettavo lentamente il medicinale.

    Smith: Ok.

    Murray: In due o tre minuti.

    Smith: Ok.

    Murray: E nel momento in cui era stata iniettata in modo sicuro, sbloccavo il filo e la flebo continuava a gocciolare.

    Smith: Ok. Quindi, ovviamente, questo è stato fatto con una siringa.

    Murray: Sì.

    Smith: Lentamente.

    Murray: Sì

    Smith: Ok. E cosa è successo dopo?

    Murray: Beh, l’ho guardato. L’ho osservato e ha continuato a restare sveglio per più di un’ora.

    Smith: Altri medicinali?

    Murray: Beh, lo guardavo perché, sapete, voglio essere cauto. Perciò lo guardavo abbastanza a lungo per vedere se c’era qualche effetto dei farmaci, sapete, se iniziava a dormire. E dopo un’ora circa di osservazione, era ancora completamente sveglio.

    Martinez: Non funzionava.

    Murray: Non cambiava. Lui continuava a lamentarsi che non riusciva a dormire. E quindi dopo un’ora decido “Beh, ok. Gli darò un'altra sostanza”, perché era completamente sveglio e dopo un’ora, l’effetto completo del medicinale si vede, dopo questo tempo. Perciò gli ho dato qualcosa chiamato Midazolam.

    Smith: Mi fa lo spelling, dottore?

    Murray: M-I-D-A-Z-O-L-A-M. M-I-D-A-Z-O-L-A-M.

    Chernoff: Ha un… un nome del prodotto

    Murray: Versed.

    Chernoff: Versed?

    Murray: Sì, V-E-R-S-E-D, uh.huh. V-E-R-S-E-D.

    Martinez: S-E-D o…

    Murray: S-E-D.

    Martinez: S-E-D.

    Murray: Versed. Sì.

    Smith: Ok. E’ lo stesso del Midazolam?

    Murray: No, non… Sì, naturalmente sono lo stesso, lo stesso prodotto.

    Smith: Ok.

    Murray: Uh-huh.

    Smith: E quando gliene ha dato?

    Murray: Gliene ho dati 2 milligrammi.

    Smith: Iniettati anche questi?

    Murray: Iniettati lentamente.

    Chernoff: Può dare un arco temporale, dottore?

    Murray: Approssimativamente dopo un’ora di attesa degli effetti dell’iniezione di Lorazepam.

    Chernoff: Perciò a che ora è stato dato il Lorazepam?

    Murray: Beh, dopo che si è messo a letto dopo la lozione, si è messo… il suo… il suo pigiama, e dopo la doccia, direi… presumo… verso le due.

    Chernoff: Quindi un’ora dopo le due.

    Murray: Un’ora dopo, con il..

    Chernoff: Versed.

    Murray: …Versed.

    Chernoff: Va bene.

    Martinez: Verso le tre, le tre del mattino.

    Murray: Sì.

    Martinez: Ok. Come ha funzionato?

    Murray: Ho aspettato ancora. E non funzionava. Era ancora completamente sveglio. Gli ho detto “Ti senti un po’ assonnato? Pensi che i tuoi occhi ti stiano dicendo che vuoi dormire?”, lui ha detto “No”. Ho detto “Che ne pensi di provare a meditare? Fammi cambiare le luci nella stanza, fammi abbassare la musica”, a lui piaceva dormire con la musica alta, “Lasciami… ti massaggerò i piedi. E cerca di rilassarti, cerca di meditare”. Anche se era riluttante lo ha fatto e i suoi occhi si sono chiusi. Ero grato per questo. Perciò l’ho guardato per circa 15… 10 o 15 minuti.

    Smith: Sa che ora era quando finalmente si è appisolato?

    Murray: Dopo avergli dato il farmaco? Circa altri 15, 20 minuti di attesa, direi.

    Smith: Per cui approssimativamente le 3.20, 3.30 del mattino o.. sto giudicando da…

    Murray: Sì, sì.

    Smith: …dopo che gli ha dato il Versed.

    Murray: Sì. Beh, gliel’ho dato verso le tre. Fra le 3.15 e le 3.20 circa sarebbe un periodo ragionevole. Questo era quello che supporrei.

    Smith: Ok.

    Murray: Non guardavo l’orologio.

    Smith: Certo, naturalmente.

    Murray: Sì. E parlavo con lui di meditare in quel momento e cercavo di farlo rilassare e dormire in modo naturale. Ero così (incomprensibile) durante questi 20 minuti all’incirca, dalle 3 a quel momento. E poi i suoi occhi si sono chiusi e si è addormentato. Qui ho rilevato l’ora, perché era davvero buono. E mentre guardavo il mio orologio continuando a controllare lui, entro dieci minuti circa, 12 minuti, è balzato su di nuovo.

    Martinez: Si è svegliato di nuovo.

    Murray: Completamente sveglio.

    Martinez: Per cui si è addormentato per circa 10, 15 minuti.

    Smith: Sì.

    Murray: Sapete? E ha detto “Wow”. Ha detto “Dopo che mi hai chiesto di meditare, non ho mai pensato che avrebbe funzionato, ma credo di aver dormito un po’, vero?”. Gli ho detto “Sì, perciò continua a provarci”. E ci abbiamo provato”. E sono arrivate le 4, e sono passate le 4, ed era ancora sveglio. Erano le 4.30 del mattino ed era completamente sveglio. E si lamentava “Devo dormire, dottor Conrad. Ho queste prove da fare, devo essere pronto per lo show in Inghilterra. E domani devo cancellare la mia performance. Devo cancellare il mio viaggio, perché, lo sai, non posso funzionare se non dormo”. Io gli ho detto “Bene, voglio che tu ci provi. Provaci, devi chiudere gli occhi”. Sapete, così ho iniziato a lavorarci di nuovo. Ha provato a chiudere gli occhi e niente funzionava. Muoveva i piedi, si muoveva nel letto, si lamentava “Oh, non riesco a dormire, la medicina non funziona”. Ho guardato il mio orologio e mi sono reso conto, beh, da quando gli avevo dato l’Ativan, il Lorazepam, che era stato circa, quando, alle 2?

    Martinez: Uh-huh.

    Murray: (incomprensibile) Ed erano passate le 4, le 4.30, erano quasi le 5. Aveva preso un’altra sostanza. Ho deciso, beh, è relativamente ragionevole dargli ancora del… del Lorazepam.

    Martinez: Ok. Quindi…

    Murray: L’Ativan. Perciò gli ho dato altri due milligrammi lentamente, dopo circa due ore e mezzo.

    Smith: Ok. Altri due milligrammi?

    Murray: Sì. Non del.. non del Versed. Del Lorazepam.

    Smith: Lorazepam?

    Murray: Sì. Era la prima sostanza che gli avevo dato alle 2.

    Smith: Ok.

    Murray: L’altro nome del Lorazepam è Ativan, A-T-I-V-A-N, se può servirle. A-T-I-V-A-N.

    Smith: Ok. E scusi, che ora era quando lei…

    Murray: Verso le 5 del mattino.

    Smith: Le 5?

    Murray: Sì, erano passate le quattro e mezzo, capite? Ed era ancora completamente sveglio.

    Martinez: Questo lo ha aiutato a rilassarsi e…

    Murray: No.

    Martinez: No?

    Murray: A quell’ora si lamentava che non poteva esibirsi, avrebbe dovuto cancellare le prove di nuovo, lo show ne avrebbe risentito, e lui… lui non avrebbe, capite, soddisfatto i suoi fans se non si riposava bene e tutte queste cose. Perciò avevo un sacco di pressione addosso. E gliel’ho detto. Gli ho detto “Sai, se prendessi le medicine che ti ho dato, dormirei fino a domani sera, una persona normale lo farebbe. Tu non sei normale”. Gli ho detto questo. E ho aspettato, ho aspettato ancora. Abbiamo visto le luci del giorno e il signor Jackson era ancora…

    Martinez: Ancora cosa?

    Murray: Ancora sveglio, parlava ancora.

    Smith: Alle 6.00, 6.30?

    Murray: Oh, sì. Ancora non dormiva. Le 7.30 e il signor Jackson era ancora sveglio. A quell’ora gli ho dato altri 2 milligrammi di Versed, non Lorazepam.

    Smith: Ok. Ora, gli ha dato due milligrammi… scusi, di cosa?

    Murray: di Versed. V-E-R-S-E-D.

    Martinez: L’ha fatto nello stesso modo, l’ha diluito?

    Murray: Sì. E poi l’ho iniettato lentamente. Il Versed come ho detto è la stessa cosa del Midazolam, Ok? M-I-D-A-Z-O-L-A-M. L’aveva preso prima.

    Smith: Ok

    Smith: Non ho cambiato tipo di medicazione.

    Smith: Ok.

    Murray: Quindi nelle ore dalla prima dose di Versed, che è stata tipo verso le 4, penso, di mattina, io...

    Martinez: Circa le 3 di mattina.

    Murray: Le 3 di mattina? Ed erano le 7,30 e nessun effetto. Ed è stato quando gli ho dato l'altra dose, sperando che sarebbe riuscito a dormire un po'. E non ha funzionato.

    Smith: Ancora nessun effetto.

    Murray: Nessun effetto. Io poi... io poi ho controllato con cautela la flebo. Ho controllato l'ingresso dell'infusione nel suo corpo per essere sicuro che la flebo scorresse dentro di lui e non stesse bagnando le lenzuola. Voglio dire... voglio dire, dove sta andando questo farmaco? Perché quest'uomo non sta rispondendo?

    Smith: Lui è sveglio.

    Murray: Completamente sveglio.

    Smith: Sempre sveglio.

    Murray: Completamente sveglio.

    Smith: E ancora non aveva urinato, niente?

    Murray: Ha urinato allora. L’ho tirato su e ha urinato, riempiendo una.. aveva una sacca collegata. Ed era piena, e l'ho svuotata. Poi ho riempito un altro recipiente, dove ha depositato altri 6-700 cc di urina. Perciò ha urinato, sì. Oh, sì, lui non… perché stava ricevendo il fluido tramite la flebo, capite, che lo stava idratando.

    Smith: Ora siamo verso le 7.30. Ha somministrato altri due milligrammi di Versed.

    Murray: Sì.

    Smith: E non c’era ancora nessun effetto.

    Murray: Nessun effetto.

    Smith: Comincia ad essere tardi. Cosa succede dopo?

    Murray: Ora siamo verso le dieci del mattino.

    Smith: Ok.

    Murray: E niente aveva funzionato.

    Martinez: Ma fra le 7.30 e le 10.00 c’è… l’ha solo guardato e gli ha detto di meditare.

    Murray: Continuiamo a provare. E ora si sta davvero lamentando che non riesce a dormire; capite, quello che sto facendo non funziona, e lui deve cancellare la giornata, cancellare le prove; tutto sarà annullato, rimandato, e noi abbiamo pochissimo tempo per portare lo show in Inghilterra. A quel punto lui ha detto “Vorrei del latte”.

    Martinez: Latte?

    Smith: Che ora era?

    Murray: Questo, lui ha detto, “Per favore, per favore, dammi del latte così posso dormire, perché so che è l’unica cosa che funziona con me”.

    Smith: Latte caldo o tiepido o solo…

    Murray: E’ un farmaco…

    Smith: Cosa…

    Murray: …con cui aveva familiarità.

    Martinez: Che farmaco?

    Murray: Si chiama Propofol.

    Martinez: Propofol. Ok.

    Murray: Sì.

    Smith: Mi fa lo spelling, dottore?

    Murray: P-R-O-P-O-F-O-L.

    Smith: E cos’è questo Propofol?

    Murray: E’ un sedativo che può anche essere usato per l’anestesia.

    Smith: Ok. E come… si inietta?

    Murray: Viene data per via endovenosa. Di solito alla maggior parte dei pazienti viene data una certa quantità del farmaco in base al loro peso, e possono iniziare con un’infusione lenta abbastanza da tenerli… i livelli nel plasma su, così possono… possono dormire.

    Smith: Ok. Così gli ha dato questo Propofol.

    Murray: Sì.

    Smith: Ricorda a che ora circa? L’ultimo orario che ho segnato era circa le 10.00, quando non c’era ancora alcun effetto e lui si lamentava che avrebbe dovuto annullare.

    Murray: Erano… lo so, ho guardato l’ora. Ho guardato il sole. Ed erano… erano.. ho visto le 10.30. Perciò erano approssimativamente le 10.40.

    Chernoff: Perché ha guardato l’ora?

    Muray: Perché controllavo l’ora da quando ho iniziato il trattamento su di lui e tutto quello che gli avevo dato fino a quel momento, aspettando l’effetto e tutto il resto, e non stavo vedendo nessun effetto. E ho guardato l’ora, perché so anche che perché la sua giornata sia produttiva si deve alzare a una certa ora.
    E se lui… se… e come io e lui parlavamo apertamente e lui era… e non c’era effetto sedativo da quello che aveva avuto finora, io gli ho detto “Se prendi il Propofol ora” a cui ovviamente lui si riferiva come latte “quanto tempo… quante ore di sonno pensi di ottenere? Lo sai, tu devi essere in piedi non più tardi di mezzogiorno” e lui ha detto “Fammi dormire, non importa a che ora mi alzo”.
    Ho detto “Cosa ti succederà? Le prove sono già programmate per oggi”. Lui ha detto “Non posso funzionare se non dormo. Le dovranno annullare. E io non voglio che le annullino, ma le dovranno annullare”. Perciò io… io ho accettato a quel punto di passare… al Propofol.

    Smith: Questa è la prima volta che lo stava usando.

    Murray: La prima volta, sì.

    Smith: Ok.

    Murray: E gli avrei dato una piccola quantità che lo avrebbe aiutato a dormire e poi avrei controllato se funzionava.

    Smith: Quanto gliene ha somministrato inizialmente?

    Murray: 25 milligrammi.

    Smith: Ok. E ancora, erano approssimativamente le 10.40, minuto più minuto meno?

    Murray: Beh, circa alle 10.40 noi… abbiamo discusso del fatto che non stava succedendo niente. Perciò a quell’ora l’ho prelevato dal flacone, l’ho diluito… dovevo diluirlo, e di solito lo diluivo con la lidocaina, L-I-D-O-C-A-I-N-A, perché può essere davvero… brucia i vasi sanguigni. Nel senso di effetto collaterale, può bruciare.

    Smith: E mi scusi, quanto gliene ha dato?

    Murray: 25 milligrammi.

    Smith: Ok. E sempre nello stesso modo.

    Murray: Sì.

    Smith: A prescindere da quello che gli stava dando, era nel…

    Murray: Sì, l’ho iniettato io (intende nella flebo, ndt).

    Smith: Ok.

    Murray: Uh-huh.

    Smith: Ok. Scusi, l’ho interrotta, eravamo verso le 10.40, lei si è reso conto che nulla stava accadendo e a questo punto ha messo le cose insieme e le ha iniettate, era…

    Murray: Non mi ci è voluto molto tempo per prelevarlo da un flacone e diluirlo con la lidocaina, che è un agente anestetico locale che, sapete, è anche un sodio bloccante per non fargli sentire la sensazione di bruciore dell’iniezione lenta. Perciò avevo il farmaco mescolato con la lidocaina e gliel’ho somministrato.

    Martinez: Ok. Ci sono voluti circa 5 o 10 minuti?

    Murray: Infuso lentamente. Per infonderlo lentamente, direi, da 3 a 5 minuti.

    Martinez: Da 3 a 5?

    Murray: Sì, perché l’effetto svanisce molto velocemente.

    Martinez: Perciò siamo verso le 10.50 del mattino.

    Murray: Sì. Sì, l’effetto svanisce molto lentamente. Per cui l’effetto dura solo… dura solo circa 15 minuti.

    Smith: Ok. Perciò siamo verso le 10.50, 11.00 del mattino.

    Murray: Uh-huh.

    Smith: Che succede dopo?

    Murray: Beh, sapete, lui sta dormendo ora, capite.

    Smith: Ora dorme.

    Murray: Ora dorme.

    Smith: Ok.

    Murray: Uh-huh.

    Chernoff: Lei era… quando ha fatto questo, mentre glielo stava somministrando, aveva preso delle precauzioni, macchinari di monitoraggio o cose del genere?

    Murray: Sì, aveva preso tutte le precauzioni che avevo a disposizione. Io… da quando ho iniziato a vederlo, mi sono assicurato che ci fosse l’ossigeno accanto al letto, che fosse messo sotto ossigeno tutte le notti tramite una cannula nasale e un pulsossimetro, che è un tubo di plastica che si collega al dito della mano o del piede. E’ un dispositivo. Funziona a batteria. Mi fa vedere il livello di saturazione dell’ossigeno e in modo dinamico, battito dopo battito, mi fa vedere la frequenza cardiaca del paziente.

    Martinez: Ha detto pulsossipetro?

    Murray: Ossimetro.

    Martinez: Ossimetro.

    Murray: O-X-I-M-E-T-E-R. Registra la quantità di ossigeno che ha nel sangue e mi aiuta anche a controllare la frequenza cardiaca. Perciò tutte le cose sono al loro posto.

    Smith: Stava facendo questo quella sera, durante tutta la notte?

    Murray: Sì.

    Smith: In quel particolare momento?

    Murray: Sì…

    Chernoff: E lei ha… lui ha chiesto di quel particolare farmaco, il suo…

    Smith: Riferendosi ad esso come latte.

    Chernoff: …Propofol. Latte.

    Murray: Latte.

    Chernoff: Sì, chiamiamolo latte. L’aveva chiesto prima e lei sapeva come lui reagiva ad esso. Gliel’aveva dato prima.

    Murray: Glielo avevo dato prima.

    Chernoff: E lo tollerava bene.

    Murray: Lo tollerava bene.

    Smith: La stessa dose?

    Murray: La dose e la flebo. Non la stessa dose in questo caso, perché gli avevo dato prima il Versed. Gli avevo dato l’Ativan in momenti diversi durante la notte. E so che la loro emivita non è così breve come il Lorazepam. Perciò ho preso una precauzione, sapendo che era possibile che tutti i farmaci fossero ancora attivi. Quindi i 25 milligrammi normalmente non sarebbero la dose che gli davo se non aveva quelle altre sostanze attive. Gliene avrei data una dose più alta.

    Martinez: Oh, ok. Perciò è una dose più bassa del normale.

    Murray: Sì.

    Smith: Cosa ha… qual è la quantità più alta di latte che gli aveva dato in passato?

    Murray: Beh, in base…

    Smith: Se non c’era la presenza di queste altre sostanze?

    Murray: In base al peso, va in base al peso.

    Martinez: Uh-huh.

    Murray: E la dose più alta che gli ho dato inizialmente, direttamente nella flebo, era il doppio di quella, circa 50 milligrammi.

    Smith: Perciò era approssimativamente la metà di quella che gli aveva dato prima.

    Murray: Sì.

    Smith: Ok.

    Murray: Ma qui ho dimezzato la dose per prudenza, perché gli erano stati dati altri farmaci durante la notte, anch’essi che inducono il sonno. E non aveva… non c’era risposta o effetto.

    Martinez: Riesce a ricordare approssimativamente quante altre volte aveva ricevuto questo latte e l’aveva tollerato bene?

    Murray: Beh…

    Martinez: Scusi. Le volte che glielo ha dato lei, non altri dottori.

    Murray: Gliel’ho dato…

    Chernoff: E’ stato più di 10 volte?

    Murray: Sì.

    Chernoff: Ok.

    Murray: Molto più di 10 volte.

    Smith: Più di.. beh, a quando si sta riferendo, che arco di tempo? E’ stato negli ultimi due mesi in cui è stato contattato… giusto? Inizialmente…

    Murray: Due mesi.

    Smith: …da Amir per questo tour.

    Murray: Due mesi.

    Smith: Perciò negli ultimi due mesi…

    Murray: Due mesi.

    Smith: OK. Lei l'ha somministrato più di 10 volte.

    Murray: Si.

    Smith: Più di 20 volte?

    Murray: 30 giorni al mese circa, ogni giorno.

    Martinez: Così giornalmente...

    Smith: Giornalmente.

    Murray: Giornalmente, con l'eccezione dei tre giorni precedenti la sua morte. Io cercavo di tirarlo fuori.....

    Smith: OK.

    Murray: .....da quel farmaco.

    Chernoff: Cerchiamo....cerchiamo di essere chiari. Facciamo in modo che voi facciate questa domanda, se non vi dispiace.

    Smith: Certamente.

    Chernoff: Prima che lei venisse assunto come suo medico, era consapevole che Michael Jackson prendeva questo (farmaco) su base giornaliera?

    Murray: Non sapevo che M.J. prendeva questo (farmaco) su base giornaliera, ma fui sorpreso dalle sue cognizioni farmacologiche, perché questo non è un farmaco che la maggior parte delle persone tira fuori dal nulla. Lui mi spiegò che lo aveva assunto più volte. Lo usava frequentemente durante i suoi tours. Gli è stato somministrato da diversi altri medici. Sapeva esattamente che dovevamo avere un lenitivo. Un lenitivo era il suo modo per intendere la lidocaina, perchè lui diceva che ogni volta che gli veniva iniettato o stava circolando dentro di lui, infondendo, avrebbe messo il suo arto o dovunque in fiamme.
    Mi chiese se l'avessi mai provato, ed io risposi “No” e lui mi disse, “Bene, ti ho appena reso edotto. Senza il lenitivo, è realmente spiacevole. Quindi assicurati che ci sia sempre molto di quello disponibile.” Ma lui parlava in base all'esperienza. Ed inoltre diceva che lo aveva usato in Germania ed in parecchi altri paesi ma non ha mai rivelato i nomi dei medici.

    Smith: E da quello che lei ha capito ciò è stato somministrato da un medico e non a se stesso da Michael, o potrebbe.....

    Murray: Lui non mi ha mai detto di aver somministrato questo a se stesso, ma mi disse che i medici gli permisero di infonderselo. Io gli rifiutai questa opportunità. E lui mi chiese, “Perchè dovresti... Perchè non vuoi che io lo spinga? Io amo spingerlo. Sai, questo mi fa sentire che la medicina è fantastica.” Io dissi, “Bene, se ti darò un agente che ti permetterà di dormire immediatamente e che sia veloce ad agire io non voglio mai che tu infonda tale sostanza in mia presenza. Lo farò io. Mi spiace che altri medici hanno fatto questo. Io non lo avrei fatto”.

    Martinez: Ok. In modo da.... sa, io so qual'è la risposta a questa domanda, ma giusto per... quindi non sto ipotizzando. La prima volta che il latte è stato usato su di lui, è stata una sua idea o di lui?

    Murray: Sua. Sua.

    Chernoff: Lui sapeva quanta assumerne. Lui sapeva cosa fosse. Lui sapeva come iniettarla. Lui sapeva tutto questo.

    Murray: Si, ed inoltre ….sapeva che questa era l'unica cosa (sostanza) che aveva effetto su lui. Ebbene, io costantemente lo avvertivo che quello è un modo artificiale per dormire. Sarebbe stato bello farlo tornare ad uno stato più fisiologico. Come la maggior parte delle persone, quando lavora ed è stanca, si addormenta.
    E lui mi chiedeva. Diceva, “Tu riesci a dormire così?” ed io dicevo, “Non c'è dubbio. Sai, molta gente può dormire. Io so che i bambini hanno l'abitudine di dormire meglio nella fase REM rispetto agli adulti. Diventando più vecchi noi non riusciamo a dormire così bene ed a lungo, e talvolta alcuni pazienti che hanno bisogno di aiuto usano se necessario un sedativo. Questo va bene.” Ma io dissi di farlo con quella frequenza, non ho...ho provato a consigliargli di allontanarsi da quella.

    Chernoff: E' venuto a sapere... mi scuso per l'interruzione, signori.

    Martinez: Va bene.

    Chernoff: E' venuto a sapere chi era il suo medico.... qualsiasi nome di un medico prima che lei venisse assunto?

    Murray: Si. badate bene, non ha mai... mi ha detto che c'erano un paio di dottori in Germania che si spalleggiavano a vicenda e facevano cose diverse in base alle sostanze che prendeva. Ma prima di iniziare con lui a maggio, è venuto a Las Vegas qualche volta nel... era marzo o aprile, direi.

    Chernoff: Aveva.... Credo che questo sia il punto dove voglio arrivare, le ha detto…. limitiamoci ad approfondire su questo dr. Lee.

    Murray: Si, andiamo avanti.

    Chernoff: Questo trattamento del Dr.Lee, quando lei gli chiese su alcune cose che erano... questi segni che erano sul suo... già sui suoi piedi.

    Murray: Si, sulle sue mani e così un sacco di segni di iniezione. Lui aveva le vene sclerotiche. Così gli chiesi cosa stava ricevendo e lui mi disse che stava consultandosi con un Dr.Lee che gli stava somministrando un miscuglio speciale per il depurare il suo corpo e ipoteticamente dare energia. La Dr.Lee aveva dichiarato che lei.... non l'ho mai incontrata.... che lei aveva lavorato per i Lakers nel periodo in cui vinsero il campionato, ed il suo miscuglio era ottimo per dare energia alla squadra. Io dissi, “Bene, cosa c'è nel cocktail?” lui disse, “Non lo so” ma ricordò un nome che io penso fosse metionina. Non ricordo, ma so che era un aminoacido. Dissi, “Bene, potresti scoprire presso la Dr.Lee esattamente cos'è questo miscuglio? Perchè mi piacerebbe esaminarlo. Non sono sicuro che sia buono per te, perché sto scoprendo che giovane come sei le tue vene stanno divenendo tutte sclerotiche.”
    Le sue vene stavano diventano grumi, come piene di coaguli e prosciugate. Si poteva a malapena trovare dove mettere una flebo. Ecco perché mi avete visto alla ricerca di qualcosa sulla sua gamba o qualcosa del genere. Le sue mani erano tutte sclerotiche per il troppo uso di flebo. Nel corso del tempo. Poi dopo un po’ di tempo mi disse….lui mai mi diede l’informazione, ma mi disse…quando lo incontravo regolarmente, io dissi, “Qual è la vicenda tra te e la Dr. Lee, cosa è successo?” Lui disse, “Oh, ci siamo sbarazzati di lei.”. Io dissi, “Cosa è successo” e lui disse “”Beh, non è stata professionale” e io dissi “Perché non è stata professionale?” Lui raccontò che lei lo aveva chiamato un giorno che la stava attendendo. Lei disse che suo figlio si era ammalato e doveva portarlo al pronto soccorso e non poteva farcela. Così lei non venne (all’appuntamento).
    Io dissi, “Beh, è ragionevole. Tu sai, hai anche tu dei figli. E questo potrebbe essere vero.” Ma lui sentiva che la dottoressa non gli avesse detto la verità. E infastidito le disse di non tornare. Credo che non l’abbia più rivisto. Questa è la Dr.Lee. Così io non so esattamente cosa vi fosse nel suo miscuglio ma lei lo somministrava a lui.

    Chernoff: O se fosse un miscuglio.

    Murray: Qualunque cosa. Ma lei glielo somministrava con una flebo.

    Chernoff: Bene.

    Murray: Più volte a settimana.

    Smith.: E ciò accadeva a Las Vegas?

    Murray: No, avveniva qui.

    Smith.: OK. Ciò avveniva entro gli ultimi sei mesi?

    Murray: Si. La ragione per la quale ho menzionato questo è perché volevo fornirvi un altro nome oltre il Dr.Adams poiché avete chiesto del latte.

    Chernoff: Oh, giusto.

    Murray: Dottor….

    Chernoff: Lui ha citato che Michael a fatto cenno di un Dr.Adams che effettivamente era a Las Vegas; giusto?

    Murray: Si, si. David Adams

    Chernoff: OK.

    Smith: OK. E cosa dice circa il Dr. Adams?

    Murray: Non ho mai saputo (quando) MJ stava venendo in città. Ed ancora, non sapendo questo, non ho un riferimento temporale di questo periodo, ma era all'incirca tra marzo ed aprile. Lui mi telefonò ed io dissi, “Ciao. Come va, Michael? Dove sei?” lui disse “Oh, sono a Las Vegas.”
    “Veramente? Perchè qui?”
    “Ho portato i miei figli a vedere uno show”
    Dissi, “Wow. Bene, è bello.” Io non riesco a ricordare che show andasse a vedere. E dissi, “Quando riparti?” Lui disse “Riparto domani.” Quindi lui era li giusto per una notte. Alloggiava al Wynn Hotel. Dopo aver parlato con lui ho riattaccato.
    Dopo ricevetti un'altra telefonata dal suo assistente, Michael Amir che mi disse che Mr. Jackson voleva parlarmi di nuovo. Così parlai con lui (Amir) e dopo lui (Michael) mi ha interpellato. Disse “Ho difficoltà a dormire. Non riesco a dormire.” Ma io dissi, “Beh, ti trovi li giusto per una notte, uno show ed un film. Perché hai difficoltà a dormire? Hai un lungo viaggio in strada da L.A. a Las Vegas. Sai, se vai a letto”...dissi, “stai andando fuori stasera e farai qualcosa?” Lui rispose “No, io rimango dentro, ma non riesco a dormire.”
    Disse, “Puoi aiutarmi a dormire?” io risposi “, “Beh, non hai qualche pillola per dormire che ti ho dato nel passato che puoi usare al bisogno?” Come... come il lorazepam od il restoril che gli avevo precedentemente dato in pillole. Lui disse, “Queste non funzionano” Io dissi “Le hai provate?” Lui rispose “Si, dottor Conrad. Niente funziona. Sai ho avuto pillole da altri medici a Bevery Hills, ed ho avuto medicine dal Dr.Klein, che dice di avermi dato i farmaci più forti. Ho avuto medicine dal Dr. Metzer, M-E-T-Z-E-R. Tutte queste non funzionano.”

    Martinez: Dr. Klein, Dr. Metzer. C'era qualcun'altro?

    Murray: Questi sono i nomi che lui ha menzionato. Io dissi, “Non ho nulla da offrirti che possa funzionare.” Lui disse, “Bene, cosa mi dici del Diprivan?” che è un altro nome per....che è il...

    Chernoff: Nome commerciale per il propofol.

    Murray: che è l'altro nome ….

    Smith: per cosa?

    Murray: Diprivan, D-I-P-R-I-V-A-N, che è l'altro nome per il propofol.

    Smith: Oh.

    Murray: Che è il latte.

    Smith: OK.

    Chernoff: Oh, si, il latte.

    Murray: Sicchè lui mi chiese, “Cosa mi dici del diprivan?” Io dissi “Diprivan? Perchè lo chiedi?” e lui disse, “Bene, questo funziona. So che funziona.” Io dissi, “Beh, non è un medicinale che tu puoi richiedere e facilmente metterci le mani. Sai, è una medicina che dovresti ordinare. Ed io non so comunque come posso ottenerla per te.” Sicchè disse.... si può dire che diventò irrequieto. E la frustrazione lo prese perché io non lo avevo accontentato. E dopo disse, “Conosci questo Dr.Adams? Qual è il suo nome? Dr.Adams? Non ricordo il suo nome.” Disse, “E' un medico di colore. All'incirca della tua altezza. Il suo look è simile ad un giocatore di football. Ma è più pesante di te. E tu sai che lui mi ha dato questo prima a Las Vegas diverse volte. E sai che lui cammina con la sua piccola borsa”. Questo è quel che disse.

    Smith: Il Dr.Adams gli diede il latte precedentemente?

    Murray: Si, David Adams.

    Smith: OK, scusi.

    Murray: Si. Quindi dissi, “Beh, io non posso aiutarti perché non ho accesso a simili prodotti. E questi hanno....questi devono essere ordinati, e siamo a fine settimana, una domenica.” Quindi lui disse, “Tu non lo conosci?” io risposi “No”.
    “Hai il suo numero?”
    Dissi, “Non lo conosco e quindi non ho il numero.”
    Disse, “Bene, penso di chiamare fratello Michael,” che è Mr.Amir. Disse, “Lascia che io lo chiami perchè ha il numero. Così poi ti richiamo.”
    Così dopo 5 o 10 minuti, ho avuto un'altra telefonata da Mr.Jackson direttamente. Disse, “Questo è il numero e questo è il suo nome, Mr. Adams. Puoi chiedergli se può aiutarmi a dormire? Se lo trovi, da medico a medico, lo potresti chiamare?” Quindi feci questa telefonata. Era circa...era una domenica, giorno in cui si suppone che lui stesse tornando a Los Angeles. Ed erano le 2.00 in punto di giorno ed ho pensato che fosse in viaggio ormai. Disse che Mr.Adams.... disse, “Mi ha aiutato prima. Mi portava in questo studio di un chirurgo plastico e lui veniva lì con la sua borsa, ce l'aveva sempre, e lo iniziava” e lui avrebbe dormito. Dissi, “Qual è il nome del chirurgo” Lui menzionò il nome, ma io non so chi sia il chirurgo. Quindi disse che avrebbe telefonato al chirurgo per sapere se il Dr. Adams fosse disponibile, se poteva venire lì per aiutarlo. Lui sarebbe andato dappertutto se necessario.
    Così dissi, “OK. Fai la tua telefonata.” Fatta la chiamata, ciò che mi è stato detto dal signor Michael Jackson è che Michael Amir aveva riferito che il chirurgo .... o il cosmetologo, penso questo sia, ha detto che oggi non avrebbe permesso loro di usare il suo ufficio a meno che il signor Jackson avesse concordato di avere qualche altro cosmetologico ... trattamento cosmetologico.

    Chernoff: (incomprensibile).

    Murray: Sì, che naturalmente, avrebbe potuto essere pagato per l'utilizzo dei suoi locali , e allo stesso tempo lui avrebbe potuto dormire mentre lui stava facendo la sua cosa. Così io gli riferii che il medico aveva detto che se non ci avesse guadagnato per un trattamento, non l'avrebbe fatto.
    Io telefonai al Dr.Adams, David Adams. Gli dissi di non averlo mai incontrato che Mr. Jackson mi aveva detto che aveva lavorato per lui prima, che doveva somministrargli del diprivan per dormire e che voleva sapere se fosse disponibile per aiutarlo. Il Dr. Adams mi disse, “ Gli dia un'ora e poi lui mi richiami”
    Chiamai Mr. Jackson e riferii, “Ho parlato con Mr.Adams, il Dr.Adams. Mi ha detto che dovrebbe avere abbastanza prodotto che desideri.” Ha una certa familiarità con lui, perchè il Dr.Adams mi disse, “Oh, si, conosco Michael. Conosco Michael molto bene. Lui spesso...si trova bene con il diprivan. Ama quel farmaco.”

    Smith: Il latte.

    Murray: Latte. Lui non lo chiamò latte. Lui disse solo, “Ama quel farmaco”. Latte è stato adottato successivamente. Quando ho iniziato a lavorare con lui, credo che ha iniziato a chiamarlo latte e lenitivo.
    Perciò il Dr Adams non era riuscito a far aprire al cosmetologo il suo studio. Perciò gli permisi una domenica di usare il mio studio, dove ho l'ossigeno, un carrello per le emergenze e apparecchi di monitoraggio come l'ossimetro, di usare il mio studio per trattare il signor Jackson. Dopo che il signor Jackson era entrato, il Dr Adams stava aspettando. Lo portai di sopra. Mi presentai e li lasciai soli.
    Dissi “Per quanto tempo lo farà dormire?”. Mi disse che sarebbero state 5 o 6 ore. Era circa l'una di pomeriggio. Perciò dissi “Ok. Perciò tornerò verso le 19.00?” e lui disse “Sì, le 19,00 vanno benissimo” e io sono tornato alle 19.00 in punto, e aveva la sua flebo di diprivan che andava. C'era un pulsossimetro lì. Gli avevo fornito l'ossigeno per usarlo durante la procedura. Non sono sicuro se sia stato usato o no. Ma il Dr Adams aveva una sacca per flebo che era diluita con l'agnte. E lui era... il signor Jackson dormiva.
    Quando il signor Jackson si svegliò, ovviamente, essendo il suo medico generico a fasi alterne, gli chiesi come si sentisse. E disse che si sentiva meravigliosamente perché era riuscito a dormire. Dissi “Tornerai a Los Angeles stanotte?” lui disse che non era sicuro se sarebbe partito quella notte o il giorno dopo.
    Poi mi sorprese quella stessa sera, perché mi fece già la proposta di unirmi al suo team e andare in Inghilterra.

    Smith: E' ancora a Las Vegas ora.

    Murray: Sì.

    Smith: Ok.

    Murray: Ma mi aveva già proposto di unirmi al suo team e andare in Inghilterra come suo medico unico. Poi mi sorprese dicendo... le sue parole furono “Questo è sotto la guida divina” e io dissi “Cosa vuoi dire?” lui disse “Vieni, vieni. Vieni con me. Vuoi?” quindi lasciammo il dottore in una stanza. Lui disse... io dissi, “Mi scusi, dottore”.
    E il signor Jackson mi spinse giù nella hall, nel mio ufficio quel sabato pomeriggio... domenica sera. Disse “Conrad, lo sai, quando sono in questo percorso, quando sono in.. in tour, ho difficoltà a dormire. E quello che la maggior parte dei dottori hanno fatto per me, mi hanno aiutato a dormire da 15 a 18 ore, perché ne ho bisogno”. Così innocentemente, non stavo pensando che dormisse dalle 15 alle 18 ore con assistenza. Non stavo pensando che fosse una cosa giornaliera.
    Ma quello che vedeva, se guardo col senno di poi, è che quello che si è sviluppato velocemente quella notte, il suo... quello che lui chiamava guida divina era per presentarmi, ancora prima che accettassi di entrare nel suo team, “Che ne dici di avere un altro dottore con noi?” e io dissi “Perché vuoi questo?” lui disse, “Perché tu non sai o capisci del tutto che queste ore sono lunghe. Sai,. Quando io dormo per 15-18 ore, è quando mi sento bene abbastanza per alzarmi ed esibirmi. E questo è ciò che la maggior parte dei dottori hanno fatto per me. E pensando a te, può essere troppo”.
    Non mi sembrava che fosse troppo. Ma quello che il signor Jackson sapeva è che questo è qualosa che faceva tutti i giorni. E ricevendo questo tutti i giorni, sarebbe certamente stato troppo per un dottore. E io ero stato sorpreso lì seduto, nel senso che dissi “Sai, non potrei prendere una decisione per te, Mr Jackson. Tu devi sapere meglio quello che pensi”.
    E quindi mi sedetti lì col Dr Adams, e io... mi presentai meglio e lo conobbi. E io dissi “Sa, beh, mi sono preso mi sono preso cura di Michael a fasi alterne, e dei suoi bambini. E se c'è bisogno di un dottore, uno specialista, io in genere li seleziono e gli fornisco quello che vuole. Ma sa, lui ora sta chiedendo di avere due dottori nel suo team, e non sono sicuro se posso permettere questo”. Io non sapevo.

    Smith: Stava riferendosi al Dr Adams?

    Murray: Per unirsi al team?

    Smith: Per unirsi al team?

    Murray: Uh-huh.

    Smith: Lo disse al Dr Adams...

    Murray: Lui era...

    Smith: ...o lo aveva dedotto lei?

    Murray: No, era seduto proprio lì.

    Smith: Ok.

    Murray: Sì.

    Smith: Quindi lui doveva essere il secondo dottore del team.

    Murray: Sì.

    Smith: Ok.

    Murray: E io ero sorpreso che stava mettendo questa cosa in mezzo senza preavviso. Perciò dissi “Tutto quello che vuoi”. Ma lui aveva giò familiarità a lavorare con il Dr. Adams e ricevere quella sostanza, era uno dei suoi medici che lo trattavano col diprivan. E questo è ciò che è successo.
    Perciò gli dissi... dissi “Tutto quello che vogliamo” e il Dr Adams continuava a chiamarmi e lasciava detto per il signor Jackson “Chi dovrei contattare in caso volessi andare in Inghilterra? Lei o Michael?” io dissi “Dipende da Michael”. Ora, Michael diceva “Beh, parla con Conrad. Fagli sapere cosa vuoi e lui sistemerà tutto”.
    Beh, a quel punto, anche se io avevo più o meno accettato di entrare nel team, non avevamo un contratto. Non c'eravamo accordati sui numeri. Io so che avevo le mie attività. Voglio dire come può avere senso chiudere l'attività per andare in un viaggio del genere con questo signore? E il Dr Adams mi richiamò e disse che lui aveva parlato con sua madre. Che l'aveva chiamata. Ed aveva parlato con un amico. Ed era disponibile, bastava chiamarlo.
    Perciò dissi “Che tipo di compenso vorresti?” lui disse...

    Chernoff: Questo è importante per voi?

    Smith: Lei è... e quando lei disse “Che tipo di compenso vorresti?” stava parlando con il Dr Adams o con Michael?

    Murray: Sì, il Dr Adams. E' importante per voi?

    Smith: Sì, va bene. Sì, va bene.

    Murray: E' sicuro?

    Chernoff: Sta saltando completamente la parte più importante.

    Martinez: Ci torneremo.

    Smith: Lo so. Ci torneremo, e va bene. Va bene.

    Chernoff: Ok.

    Murray: Non voglio perdere tempo.

    Martinez: Oh, no, no, questo è.. Finiamo questo argomento.

    Smith: Va bene.

    Murray: Mr Adams, il Dr. Adams disse che aveva fatto 600 mila dollari nell'anno precedente a Las Vegas con un minimo staff. Le spese generali era no basse. Ed è tornato a casa con circa mezzo milione. E... ma se doveva fare un viaggio o cambiare e abbandonare la sua attività voleva avere un incarico per almeno tre anni con il signor Jackson e avrebbe voluto avere due o tre milioni. Questa era la sua richiesta. Lo dissi a Michael. E non ci fu seguito a questo.

    Martinez: Così lui non si è più unito al team.

    Murray; No, ma disse che era disponibile. Continuava a chiedere. Continuava a mandarmi messaggi, “Come vanno le cose?” E io dicevo solo “Sai, le cose sono ferme”...

    Smith: Per due o tre milioni.

    Murray; Uh-huh.

    Chernoff: Solo per il viaggio?

    Smith: Solo per il tour, esattamente.

    Murray: Sì.

    Chernoff: Quanto doveva durare il tour?

    Murray: Il tour in Inghilterra doveva durare un anno, ma il signor Jackson aveva detto che dopo il tour, c'erano tre o quattro film già programmati con AEG da sviluppare, per i quali mi voleva vicino. Voleva che gli stessi vicino per sempre. Questo è ciò che ha detto.

    (interruzione telefonica)

    Smith: Scusatemi.

    Murray: Mi voleva vicino per sempre.

    Chernoff: Scott, io tipo... io ti prendo (incomprensibile)

    Smith: Mi scusi, sì

    Murray: Mi voleva vicino...

    Smith: Ho messo la vibrazione e non potevo sentirla dopo un po'. Poi l'ho sentita.

    Murray: Sì, mi voleva vicino per sempre. E voleva aprire un ospedale per bambini, dove i bambini da tutto il mondo possano venire e ricevere le cure. E voleva che fossi il direttore sanitario, non per vedere loro in modo particolare, ma per aiutare ad assumere gli specialisti così potevo far funzionare tutti i reparti. E queste erano persone che aveva in mente per il futuro. Per cui questo... è questo.

    Martinez: Ok. Dobbiamo tornare sui nostri passi. Siamo circa alle 10,50.

    Murray: Uh-huh.

    Martinez: Quando gli dà il propofol. Siamo entrati nel merito di come lui lo conoscesse. E' lui che gliel'ha chiesto...

    Murray: Sì.

    Martinez: ...mettendole pressione.

    Chernoff: Abbiamo i milligrammi, 25.

    Martinez: 25 milligrammi, la metà di quello che gli dava normalmente. Ora, cosa succede dopo^

    Murray: Io sono... lo sto monitorando in casa. E lui si è addormentato.

    Smith: Le 11 adesso? Più tardi?

    Murray: Si è addormentato abbastanza velocemente, direi. Ma non stava russando. Normalmente, se è nel sonno profondo, russa. Ero un po' incerto che potesse risvegliarsi perché questo è... lo fa. Lui si alza così (schiocca le dita), e apre gli occhi ed è completamente sveglio. E appena è su, si protende verso la sua flebo.

    Martinez: Velocemente, perché non mi è familiare, è qualcosa che deve essere continuamente introdotta dentro di lui tramite la flebo, o è qualcosa di cui fa una piccola iniezione e poi...

    Murray: Si fa una piccola iniezione per aiutarlo a dormire, e poi si cerca di infonderla lentamente.

    Martinez: Ok.

    Murray: Così lui continua a dormire.

    Martinez: Ok.

    Chernoff: E' come un anestetico. E' come un anestetico generale. Infatti è usato per questo, principalmente prima che... prima del gas, un sacco di volte fanno loro questa flebo. E' quello con cui ha dormito per anni.

    Murray: Ma c'è anche... usato in pazienti che, sapete, sono molto malati e devono essere completamente sedati. Sapete, viene usato.

    Martinez: Ok. Scusi. Non intendevo interromperla. Per cui si è addormentato velocemente, ma non russava, perciò non era in un sonno profondo.

    Murray: Ero preoccupato di questo, perché quando non è profondo, può svegliarsi velocemente. Ma lo stavo.. lo sto monitorando. Stavo lì e guardavo. Monitoravo, guardavo la sua saturazione dell'ossigeno. Era più di 90, 90 per cento. La frequenza cardiaca era sui 70. Tutto era stabile.
    Lo monitoravo. Sedevo lì e lo guardavo per un periodo lungo abbastanza per sentirmi tranquillo. Poi ho avuro bisogno del bagno. Per cui mi sono alzato, sono andato in bagno a fare la pipì e buttare anche la sua urina che era finita nel recipiente durante la notte.
    Poi sono tornato da lui ed ero scioccato dalla sensazione che non stava respirando perché guardo sempre il suo petto e il movimento del diaframma e tutte queste cose. Ho controllato... ho guardato il pulsossimetro subito, e la sua frequenza cardiaca era tipo 122 battiti.

    Chernoff: Questo cosa...

    Martinez: Torniamo indietro... So che è una casa enorme. Non so dov'è il bagno. Quanto ci vuole più o meno per andare al bagno?

    Murray: Beh, in base alla stanza, vado attraverso... lascio il suo capezzale, cammino attraverso un'altra stanza, che è tipo un'area spogliatoio. E poi entro in una terza zona, dove ci sono i bagni e il... e dove posso urinare.

    Martinez: Ok. Quindi quanti minuti sono passati?

    Murray: Sono stato via, direi, per due minuti.

    Martinez: Due minuti circa. Ok.

    Murray: Uh-huh.

    Martinez: Va bene. Quindi lei ha l'impressione che non respiri e ha detto che il battito era alto?

    Murray: Quando sono tornato, sì.

    Martinez: Vada avanti.

    Murray: Il suo capezzale e la mia osservazione clinica. Così ho immediatamente cercato un battito e ho potuto sentire un battito nella regione femorale. Il suo corpo era caldo, non c'erano cambiamenti di colore. Quindi presumevo... presumevo che era accaduto molto velocemente, giusto il tempo da quando ero andato via a quando ero tornato. Perciò ho iniziato subito a fare la CPR e la respirazione bocca a bocca.

    Smith: Manualmente la CPR o aveva un rianimatore?

    Chernoff: La prima cosa che ha fatto?

    Murray; Beh, l'ho osservato clinicamente.

    Chernoff: Ha applicato qualche medicazione o fatto qualcos'altro?

    Murray: Beh, la prima cosa che volevo fare... Ho applicato una medicazione, ma non subito. Volevo rianimarlo.

    Chernoff: Va bene. Scusi.

    Murray: E la cosa fondamentale è che non respirava, volevo essere sicuro di ventilarlo e fargli la compressione. Sapevo anche che la CPR, la cosa migliore che puoi fare per un paziente è... se non puoi ventilarlo, sii certo di fargli la compressione.

    Martinez: Fare la compressione.

    Murray: Perciò ho iniziato con le compressioni al petto e poi io... rapidamente ho fatto una rianimazione da solo per ventilarlo direttamente, bocca a bocca. Ho visto il suo petto alzarsi in modo appropriato e abbassarsi. Quindi sapevo che lo stavo ventilando e gli stavo introducendo l'ossigeno. E allora potevo passare alla CPR.
    Io... mentre la facevo ho cercato il telefono. Per la cronaca, nessun telefono funziona in quella casa. Perché è stato progettato così? Presumo per evitare le chiamate, perché il signor Jackson cambiava costantemente il suo numero di cellulare.

    Martinez: Velocemente, lui è... sta facendo la CPR mentre è sul letto, o l'ha spostato giù dal letto?

    Murray: Non posso spostarlo dal letto da solo e poi faccio...

    Martinez: Ok

    Murray: La cosa più veloce che posso fare è cercare di ventilarlo e fare la CPR ma quello che ho fatto è improvvisare. Il suo letto è abbastanza duro, ma non è duro abbastanza perché sia molto efficace. Quindi ho messo la mia mano sinistra sotto il suo corpo e ho compresso con la mia mano senza muoverlo, sul posto.
    E una volta pensato di avergli fatto la CPR appropriata... la casa è chiusa. La notte, siamo solo io, lui e i suoi figli all'interno. La sicurezza non entra in casa neanche per usare il bagno. Mi è stato detto che vanno a un distributore dietro l'angolo. Mi sembrava un po' disumano, e quella settimana avevo parlato con loro perché lasciassero che la sicurezza avesse almeno l'accesso a un bagno degli ospiti, perché quando uno va via... ce ne sono solo due la notte. Può... non si sa mai cosa può succedere e potresti aver bisogno di assistenza. Non penso che abbia avuto effetto.
    Ma comunque, avevo la mano sotto la sua schiena. E oltre a fare la CPR lo ventilavo man.. oralmente. E era... mi accertavo che il suo petto si alzasse completamente con il respiro profondo e si abbassasse. Sapendo che i telefoni non funzionavano, me ne ero accorto poche settimane prima, quando aspettavo il segnale di libero per provare a fare una chiamata, e non c'era modo che funzionasse. E ho chiesto perché e loro hanno detto “Beh, sa, i telefoni qui non funzionano”.
    Per cui sapendo questo, l'unico modo per avere aiuto è... beh, so che lui vive al 100 di North Carolwood. Non so il codice di avviamento postale. Per parlare con un operatore del 911 avrei dovuto trascurarlo. Non avevo quella disponibilità. Voglio ventilarlo, fare la compressione, abbastanza per avere un'opportunità.
    Mentre continuavo a fare la CPR con la mia mano sinistra, raggiungevo il mio cellulare e chiamavo il suo assistente, di cui avevo il numero, fratello Michael. Gli ho detto “Fratello Michael, devi mandare la sicurezza su nella stanza del signor Jackson immediatamente. Abbiamo un problema”. Ok?

    Smith: Questo è Michael Amir; giusto?

    Murray: Sì, uh-huh.

    Smith: Ok.
    Murray: Non volevo che... io non potevo chiedergli in quel momento di chiamare il 911 perché avrebbe voluto sapere di che si trattava e io avevo un paziente che aveva bisogno di aiuto e sto cercando di assisterlo, e sto cercando di fare il meglio che posso e cercare di aiutare.
    Sono tornato... dopo quella chiamata sono tornato sul suo corpo con la stessa consistenza di CPR e respirazione bocca a bocca. Rendendomi conto che il suo battito era... non c'era un battito ora. Allora ho alzato la sua gamba, che può dare quella che è un'autotrasfusione. In altre parole, il sangue nella tua gamba, se alzi le gambe, può scorrere indietro verso il cuore. Perciò ho tirato su
    le sue gambe, giusto per un breve momento. Mi sarebbe piaciuto lasciarle su, ma non avevo niente per supportarle. Quindo l'ho autotrasfuso meglio che potevo, continuando la CPR, continuando la rianimazione bocca a bocca.
    Nessuno arrivava. Nessuno bussava alla porta. Un minuto se n'era andato. Facevo la CPR. Poi ho preso la borsa, ho preso velocemente una siringa e il flumazenil, F-L-U-M-A... flumazenil, F-L-U-M-A-Z-E-N-I-L, flumazenil.

    Smith: Ok.

    Murray: Sì. Il flumazenil è un antidoto che può annullare gli effetti di una benzodiazepina. E il fatto che aveva preso il lorazepam, che aveva preso il Versed, volevo annullare gli effetti di questi agenti, che dovevano lavorare insieme, ora insieme anche al latte che gli era stato dato, tutto nello sforzo di assisterlo. Gli ho dato 0,2 milligrammi di flumazenil.

    Smith: 0,2?

    Murray: 0,2 milligrammi

    Martinez: E questo nella flebo di nuovo o..

    Murray: Direttamente...

    Martinez: ...dentro di lui?

    Murray: nella flebo.

    Martinez: Ok.

    Murray: Nella flebo... continuavo a fare la compressione per far circolare la medicazione. Speravo ci sarebbe... se il suo stato respiratorio era depresso, avrebbe invertito l'effetto dei medicinali, e lui avrebbe provato a respirare. Ma continuava a non respirare.

    --- continua ---

    Traduzione: 4everMJJ del MJFanSquare
     
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  2. Morphine•
     
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    MURRAY MUORI, SCHIFOSO.
     
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  3. •Nikit@•
     
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    CITAZIONE (Morphine• @ 12/10/2011, 12:28) 
    MURRAY MUORI, SCHIFOSO.

    Sante parole.
     
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  4. Cassie˜
     
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    CITAZIONE (Morphine• @ 12/10/2011, 12:28) 
    MURRAY MUORI, SCHIFOSO.

    Non ho altro da aggiungere.
     
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  5. Jacksoniana
     
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    Brucerai all'inferno
     
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  6. Maxxie
     
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    Martinez: E non arrivava nessun aiuto.

    Murray: Nessun aiuto. Quindi io ho fatto la compressione, ho fatto la respirazione bocca a bocca di nuovo, abbastanza da essere sicuro che fosse ben ventilato. La compressione c'era. Ho aperto la porta, sono corso fuori e sono andato a sinistra al secondo livello, verso la cucina, dove doveva essere la sicurezza. E arrivato in fondo alle scale ho visto la chef, che stava cucinando. Credo che il suo nome sia Rose. E le ho detto “Ho un’emergenza, faccia venire subito la sicurezza”.
    E’ quando il signore che sentite nella chiamata al 911 viene di sopra. La porta è aperta. Lui entra dentro. Gli ho detto “Chiami il 911”. Mentre sta facendo la chiamata al 911, io sto facendo le compressioni al petto. Sto facendo la respirazione bocca a bocca. Ma voglio che sia chiamato il 911, anche se lui è ancora sul letto, perché avrei comunque bisogno di aiuto per spostarlo dal letto e metterlo in un posto appropriato sul pavimento, dove avrei una superficie più dura.
    Perciò continuo a reggere la sua schiena quando faccio le compressioni. Continuo a ventilarlo con la bocca. L’operatore sta chiedendo alla guardi di sicurezza cosa sta succedendo. Io ho detto “Abbiamo un paziente che non respira” tutte le cose che dice, gliele suggerisco io. “Quanti anni ha?” io ho detto “50 anni”, perché non sa la sua età

    Martinez: Ma sa chi era la guardia di sicurezza?

    Murray: Alberto Alvarez. Alberto Alvarez.
    E l’operatore continuava a fare domande, e io ho detto “Gli dica di correre qui” perché volevo lui che venisse ad aiutarmi a spostarlo su una superficie più dura per poter fare la CPR e ventilarlo. E l’operatore ha detto che stavano arrivando, quindi lui ha messo giù il telefono. Si è avvicinato al letto. Abbiamo spostato il paziente sul pavimento, cosa che volevo fare. E io poi ho continuato a fare la CPR e la respirazione bocca a bocca fino all’arrivo dei paramedici.
    Quando sono arrivati i paramedici, hanno chiamato l’UCLA. L’hanno collegato al pulsossimetro. Non respirava. Facevamo le compressioni al petto. Lo stavamo ventilando. Lo abbiamo intubato. Ci siamo resi conto anche che il suo ritmo era quello che chiamiamo P.E.A. P.E.A.

    Smith: P.E.A.?

    Murray: Sì.

    Smith: Cos’è?

    Murray: Pulseless Electrical Activity (Attività elettrica senza battito). E’ quando hai…

    Martinez: Vada avanti.

    Murray: …un battito che è riscontrato elettricamente, ma ogni volta che il battito… si vede il battito, il cuore non si contrae per battere. Il trattamento per questo è di non mandare mai in shock il paziente. Perciò non c’era ragione di defibrillarlo. Loro usano questo sistema quando c’è una fibrillazione ventricolare, una tachicardia ventricolare, stati di questo tipo. Ma con la P.E.A., non lo devi mandare fare. Devi trattare la condizione di fondo.
    Perciò gli sono stati dati dei medicinali chiamati così dall’UCLA, atropina, epinefrina. Io poi li ho incoraggiati a prendere in considerazione il bicarbona, che è… perché pensavo che in quel momento potesse avere dell’acidemia, intendo dell’acido, sapete, non avendo molto ossigeno si può… il pH del sangue scende. Perciò ho chiesto del bicarbonato per aiutarlo a livello metabolico mentre continuavamo a fare la CPR, di mettergli una flebo, cosa che è stata fatta. I paramedici hanno lottato per un po’ per mettere la flebo. Perché?

    Smith: Cercando di trovare una vena?

    Murray: Era difficile con il signor Jackson. E muovendolo quella che avevo inserito io si è dislocata.

    Martinez: Ora, molto velocemente, quando ha parlato del fatto che non c’era motivo di mandarlo in shock, lo hanno fatto contro la sua volontà? I paramedici lo hanno defibrillato?

    Murray: No.

    Martinez: Ok.

    Murray: No.

    Smith: Perciò non è stato mai defibrillato.

    Murray: No, mai.

    Smith: Il defibrillatore non è stato mai usato?

    Murray: Mai. Non c’erano indicazioni per quello. Sono un cardiologo. Lo so. Quindi….

    Martinez: E hanno… loro gli hanno dato quella cosa del bicarbonato?

    Murray: Sì.

    Martinez: Ok.

    Murray: E loro… l’UCLA, erano d’accordo di dargli del bicarbonato. Loro concordavano sull’ l’epinefrina, l’atropina. Ma io da medico pensavo, l’UCLA che dà gli ordini, sono un po’ lenti. Capite, si andava lentamente, E poi trovano che… gli ho detto che non sarebbe stato facile mettere una flebo, questo rendeva le cose peggiori, e loro dovevano cercare ovunque un posto dove inserire la flebo, gli aghi e tutto il resto.
    Quindi fondamentalmente il signor Jackson, dopo circa 20 minuti di sforzi, che penso siano stati limitati, perché la sua condizione era quasi, direi, testimoniata, nel senso che io non ero stato via per molto tempo prima di tornare vicino al letto. Era stato breve. Lo potrei definire uno stato testimoniato. E io ho iniziato subito la CPR e tutto il resto. Era efficace. Era profonda. Io so che ho sentito un battito femorale con le mie compressioni. Quindi sapevo che la sua circolazione era intatta… era… era mantenuta, con i miei sforzi.
    Poi ho chiesto all’UCLA di trasferire la responsabilità a me. E loro dicono… invece di dichiararlo morto, perché secondo loro niente stava funzionando a quel punto e non pensavano che sarebbero stati in grado di rianimarlo, hanno detto “Se il dottore vuole provare, se lui… accetta di accollarsi il caso, va bene” perché il dottore non voleva continuare ancora a spendere altro tempo a provare a dargli delle medicazioni. Io volevo dargli lo sforzo migliore.

    Martinez: Perciò sta succedendo tutto questo. Lei si sta prendendo cura di lui con l’aiuto dei paramedici, sul pavimento a casa, non ancora in ambulanza.

    Murray: No.

    Martinez: Ok. E loro vogliono arrendersi. E lei non vuole arrendersi.

    Murray: Ho detto di no

    Martinez: Così loro le trasferiscono il caso.

    Murray: Sì.

    Martinez: Ok.

    Murray: Voglio dire, io amo il signor Jackson. Lui era mio amico. E si è aperto con me in diversi modi. E io volevo aiutarlo il più possibile. Sapete, lui era un genitore single. Non capita spesso per un uomo. Ma diceva questo, capite, era un genitore single di tre bambini. E io… io pensavo sempre ai suoi figli, sapete, come se fossero miei. Perciò volevo dargli la migliore possibilità. Quindi io..

    Smith: Loro hanno rinunciato alla responsabilità?

    Murray: Hanno rinunciato a favore mio.

    Smith: Ok.

    Murray: Ho continuato la CPR, l’epinefrina, l’atropina, il bicarbonato. La flebo era sistemata, il fluido scorreva. Ho continuato le compressioni al petto per tutto il tragitto fino all’ambulanza. E ho detto loro che lo avrei accompagnato all’UCLA.
    Ero nell’ambulanza con il signor Jackson. Siamo arrivati all’UCLA. L’abbiamo portato nel… nell’area operativa, dove c’era un gruppo di personale medico che lavorava per assisterlo. E abbiamo provato. Abbiamo provato per almeno un’ora. E penso che loro si sarebbero arresi prima se non avessi insistito per dargli tutte le possibilità.
    E alla fine hanno deciso che avrebbero provato un contropulsatore aortico, che è un apparecchio inserito nell’aorta tramite l’arteria che pompa il cuore durante la diastolia o quando il cuore… batte e manda il sangue ossigenato ai polmoni… nel suo cuore. Ho chiesto al cardiologo. Ho chiesto “Pensa che possa avere qualche effetto?” lui ha detto che l’aveva fatto prima con buoni risultati. Ho detto “Allora va bene”. Non è un qualcosa che farei, perché non penso che il contropulsatore aortico possa aiutare se non c’è pressione sanguigna. Ma lui voleva provare e io volevo che facesse ogni sforzo necessario. Perciò gli ho detto “Proceda”.
    Quindi lui… dopo che tutto era stato fatto sul signor Jackson, non avevamo solo un emogas. E’ arrivato il primo emogas, e il ph… il PO2, che è la pressione dell’ossigeno, era 20. E loro pensavano che fosse venoso. E poi loro… ho chiesto loro di ripeterlo dato che avevano un accesso arterioso e potevamo vedere che lì il sangue era rosso. Ma l’altro emogas è uscito fuori con un PO2 di circa 30. Quindi…

    Martinez: Qual è meglio, 20 o 30?

    Murray: Dovrebbe essere da 70 a 90. Perciò è un po’ fuori dai parametri. 30 è meglio di 25.

    Martinez: Ok.

    Murray: E a quel punto mi stavo chiedendo perché la CO2, che è comunemente (incomprensibile) fosse 50. Normalmente è circa 40. Il suo pH era sceso a circa 7.2. Ci aspettavamo che fosse in acidosi. Perché non riuscivamo a far risalire l’ossigeno? Quindi a quel punto avevamo il reparto di emergenza e il dottore ha detto che non poteva spiegarlo e io ho detto “Neanche io ho una spiegazione, ma non possiamo escludere un’embolia polmonare”.

    Martinez: E cos’è un’embolia polmonare?

    Murray: Un’embolia polmonare è un coagulo di sangue che va nei polmoni e impedisce al sangue ossigenato di andare nei polmoni, quindi avviene l’ossidazione e il sangue si può scambiare con il tessuto. Una massiccia embolia polmonare farebbe cessare tutta la circolazione ai polmoni e darebbe quel quadro e potrebbe anche generare la P.E.A. E’ per questo che non l’abbiamo defibrillato. Quindi…

    Martinez: Rapidamente, scusi se la interrompo, rapidamente. Quando è arrivato all’UCLA, la… non sono sicuro. Non ho familiarità con le regole. La responsabilità è stata trasferita all’UCLA o è rimasta a lei?

    Murray: Direttamente all’UCLA.

    Martinez: Ok.

    Murray: Perché io non ho le prerogative.

    Martinez: Ok.

    Murray: Ma sono rimasto nell’area, e mi hanno permesso di fare quello, sapete, di stare lì intorno. E io davo suggerimenti e loro erano aperti a questi. E poi è arrivato il cardiologo e abbiamo provato il contropulsatore aortico.

    Chernoff: Posso… vi dispiace se aggiungo una cosa?

    Smith: No, affatto.

    Chernoff: Una delle cose che… la differenza qui è che nonostante il fatto che il signor Jackson stava usando questo farmaco per dormire, io presumo, da molto tempo, c’era stato un cambiamento nella quantità nei tre giorni precedenti la sua morte. Può spiegarci perché? Non penso che lo abbiamo affrontato.

    Smith: No, non ancora.

    Murray: Ok.

    Smith: E prima di parlare di questo, ovviamente, inevitabilmente, succedono quelle cose e…

    Murray: Lui muore.

    Smith: …lui muore.

    Murray: Loro lo dichiarano morto. E a quel punto io mi sono raccomandato. Io sono quello che si è raccomandato. Loro hanno detto “Bene, c’è un dottore che firmerà il certificato di morte?”e io ho detto “Non voglio firmare il certificato di morte del signor Jackson se non capisco la causa della sua morte” e poi ho raccomandato che venisse fatta un’autopsia. Ecco da dove è venuta la raccomandazione.

    Martinez: Sì, ci è stato detto da diverse fonti che è quello che è successo.

    Murray: L’ho raccomandata io.

    Martinez: Sì

    Murray: Ok.

    Martinez: Va bene.

    Chernoff: Dica loro cosa è successo tre giorni prima, per favore.

    Murray: Sì. Il signor Jackson era mio amico. Lo amavo. Voglio dire, avevamo un bel rapporto. E dopo essermi unito al suo team, sono finito nella situazione in cui un signore voleva regolarmente, ogni notte, il diprivan. Questo non era la ragione per cui mi ero unito al suo team. Ero lì per aiutarlo ed essere disponibile se qualcosa dovesse andare male, di aiutare a fornire le migliori cure per lui. Questo era frustrante per me.
    E dopo ho visto che questa poteva essere un’abitudine… di cui non mi ero reso conto prima. Ma ora, stando con lui tutto il tempo, non era naturale. Io allora ho cercato di aiutare il signor Jackson. Stavo cercando di allontanarlo dal propofol.
    Ma come per tutto il resto, bisogna guardare allo schema comportamentale. Non avevo visto nessuno studio dove qualcuno era dipendente da quel medicinale, perché era usato sempre in situazioni nelle quali uno non si trova frequentemente. Ma se hai familiarità con qualsiasi agente, studiato in quel modo, puoi assolutamente essere in grado di vedere che potrebbe esserci una dipendenza.
    Quindi, di nuovo con cautela, ero preoccupato di come fosse difficile farlo dormire quella notte e non potevo dire se fosse un effetto della disintossicazione da quello a cui era abituato. Come sono arrivato a quella conclusione? Tre giorni prima della sua morte, ho iniziato ad allontanare il signor Jackson dal propofol.

    Martinez: Lui ne era consapevole o no?

    Murray: Lui ne era a consapevole e informato. Gli ho detto che volevo che usasse un sistema più naturale per dormire. Volevo che fosse più fisiologico. Se ti eserciti, ti esibisci e sei stanco, volevo che si addormentasse in modo naturale. E gli ho chiesto “Se questo è il tuo sistema,cosa succederà quando gli show saranno finiti? Continuerai così?” e lui ha detto “No, penso che lo farò bene. Penso che riuscirò a dormire senza”. Ma questo è quello che mi diceva in quel momento.
    Ho detto “Bene, io penso che dobbiamo provare meno agente che non è… come il propofol… per aiutarti e provare a vedere se possiamo eliminarlo.” Perciò ho iniziato tre giorni prima. Erano 72 ore prima. Io lo vedevo tutte le notti. E’ quando ho iniziato ad usare più lorazepam e Versed.

    Martinez: Prima di quella notte, le aveva usate prima, o era…

    Murray: Sì.

    Martinez: …la prima volta che gliele dava?

    Murray: No.

    Martinez: Ok.

    Murray: Gliele ho date circa tre notti prima. Ora, quello era…

    Chernoff: Beh, io penso che il detective sta chiedendo se prima di queste tre notti aveva mai usato il Versed e…

    Murray: Sì. Ma non come unico agente.

    Martinez: Ok.

    Murray: Provando a..

    Martinez: Quindi li usava in combinazione…

    Murray: Sì

    Martinez: …e in minori quantità.

    Murray: quantità inferiori.

    Martinez: E stava cercando di ridurre il propofol e…

    Murray: e di allontanarlo

    Martinez: giusto e così gli ha dato…

    Smith: …lorazepam e…

    Murray: e… Lorazepam e Midazolam, che è il Versed e l'Ativan. Okay?

    Martinez: E lui sa… era d’accordo che facesse questo.

    Murray: A malincuore.

    Martinez: Ok.

    Murray: A malincuore. Mi contrastava su questo e, diceva: "Sai, voglio dire, avrebbe funzionato allo stesso modo, perchè io”… ma quello che qui mi stava mostrando era una certa dipendenza . "Sarei in grado di dormire?". Ho detto: "Beh, sai, chiaramente non è un agente così forte. Ma se possiamo aiutarti a dormire in modo più naturale e da solo, prenderti il latte e i biscotti e tutte le cose che sono belle e confortanti prima di andare a letto, sarebbe meglio per te Michael." E lui ha detto: “Beh, io davvero voglio… ma voglio davvero dormire, sei sicuro che mi farà dormire?” Ho detto "Non posso dirti con certezza che ti farà dormire, ma mi piacerebbe provare."
    Non gli ho mai fatto capire che credevo che in quel periodo poteva… stava mostrando dipendenza o che poteva essere un drug seeker (uno che cerca di farsi prescrivere i medicinali che vuole dai medici, ndt) perché stavo cercando di sviluppare una politica diversa con lui, in modo da poter trasferire la fiducia da quell'agente a qualcosa di più leggero. Così la terza notte gli ho dato il Versed, gli ho dato l'Ativan, e gli ho dato una bassa dose di iniezione del.. del latte propofol, a gocciolamento più lento.
    E fatta eccezione per alcune interruzioni del sonno, sono riuscito a farlo a dormire per un tempo ragionevole. Ma lui voleva arrivare in tutti i modi fino verso mezzogiorno, sapete, molte lunghe ore di sonno, che ancora una volta non era l’ideale, ma è quello che voleva, perché gli altri medici che lavorano con lui lo fanno dormire dalle 15 alle 18 ore. Così questa era la notte 1. Ridurre… ridurre il Propofol, partendo con più lorazepam e Versed.
    La seconda notte, che era la notte prima che morisse, non gli ho dato il latte. Ho pensato che stessimo facendo veramente qualcosa allora. Gli ho dato il lorazepam e solo il Versed. Sembrava che avesse risposto in modo più fisiologico a questo. Non era stordito quando si è svegliato. Se nel bel mezzo della notte si alzava, si svegliava molto rapidamente. Ma dormiva un pò. Mi ha detto che si sentiva un pò più come sbronzo durante il giorno, ma penso che quello fosse soggettivo. Credo che mi abbia detto "Ho provato il tuo metodo, ma davvero non mi piace. Voglio il Diprivan." Così ho detto, "ma hai dormito bene la notte scorsa, Michael. E questo è il giorno numero 2. Lasciami continuare a provare il lorazepam e l'Ativan".

    Martinez: e questa è la notte numero 3.

    Murray: ed era quella notte…

    Martinez: la notte numero 3?

    Murray: Sì.

    Martinez: Ok.

    Murray: e quello era…

    Chernoff: il giorno che è morto.

    Murray: E quella notte era impossibile. Non funzionava. Perciò stava avendo un’astinenza da quell’agente? Era la sua mente che lo stava costringendo a rimanere sveglio? Continuava a dire che, sa, lui produceva costantemente, era un produttore, era uno scrittore e doveva dormire; il suo show stava per cadere a pezzi, aveva bisogno di dormire.
    Questo è ciò che abbiamo ottenuto fino al giorno dopo, alla luce del giorno, quando dopo aver provato tutta la notte, dalla notte 2 con quei due agenti, allora decisi di andare avanti e dargli del latte, così poteva fare un paio di ore di sonno in modo che potesse produrre, perché mi importava di lui. Io non volevo che fallisse. Io non avevo intenzione di fargli male. Ed ero compassionevole. Ma quello che stavo facendo, anche, era riconoscere che Michael Jackson aveva una dipendenza da una sostanza. Stavo cercando di disabituarlo, ma...

    Smith : E lo stava facendo con successo le due notti precedenti. Con un pò di irrequietezza, come ha detto...

    Murray: Sì.

    Smith: ...ma tutto a posto fino a quella notte, la notte che è accaduto questo...

    Murray: Non riusciva a riaddormentarsi. Non poteva.

    Smith: Era completamente sveglio dopo quello che hai provato a fare per lui.

    Murray: Sì

    Smith: E stava richiedendo ancora di dormire. E poi alla fine richiese il latte.

    Murray: Sì. Ok?

    Smith: Ok.

    Murray: Così quello che io... quello che ho fatto in quel momento, io... ho realizzato che forse anche se non hanno studiato quell'agente su un utilizzo quotidiano su un paziente e gli studi non hanno dimostrato che è possibile sviluppare una dipendenza, probabilmente stava mostrando senza dubbio segni di astinenza. E se tutto quello era fisiologico, psicologico o mentale, c'era una soddisfazione che non era data dal latte, che probabilmente era, faceva parte, di questo, di questo processo.

    Martinez: Quando... così all'ospedale, quando l'hanno dichiarato morto e gli altri detective hanno parlato un pò con lei, cosa... cosa è successo dopo? Cosa ha fatto?

    Murray: Cosa ho fatto dopo aver parlato con loro?

    Martinez:. Sì.

    Murray: Beh, dopo aver parlato con i poliziotti, ho dato loro il mio telefono cellulare, sa, dove potevano contattarmi.

    Martinez: Giusto
    Murray: Era molto importante consolare la Sig.ra Jackson, la madre di Michael. Non l'avevo mai incontrata prima. Ma quando è venuta in ospedale, la prima cosa era come darle la notizia. Mi era stato anche detto che aveva una malattia cardiaca. Così ho chiesto loro di essere molto, molto attenti nel darle l'informazione. C'erano altri membri della famiglia presente al momento? No. Lei era l'unica lì. Suo padre era in un altro Stato, non era chiaramente vicino. E non posso dire degli altri fratelli e sorelle.

    Smith: Ha lasciato l'ospedale o lei è venuta in ospedale e ha parlato con lei lì?

    Murray: E' venuta in ospedale

    Smith: Okay.

    Murray: Così noi... l'hanno portata in una stanza in fondo al corridoio. E sono andato lì con il medico del pronto soccorso che lo stava trattando, con cui sono stato per tutto il tempo della sua procedura, e loro avrebbero dato la notizia alla Sig.ra Jackson. Così il medico ha iniziato a dirle che, sa, suo figlio era dentro e stava avendo difficoltà di respirazione e che avevano provato di tutto. E lei ha detto: "Beh, come sta? Lui non è morto, vero?” e il medico ha detto,"Sì"e lei è crollata. E’ stato molto.... e piangeva. Eravamo lì, le tenevo la mano.
    Il dottore è andato via. Io sono rimasto. E poi ho chiesto... ho chiesto che venissero gli assistenti sociali, o lo psicologo, qualsiasi ospedale li ha. Hanno mandato il team di assistenza. Hanno mandato il capo degli psicologi. E ho chiesto loro... basandomi sulla notizia che la sig.ra Jackson aveva ricevuto, per favore di aiutarla, di prendersi cura di lei in quel momento.
    La mia domanda successiva è stata: "Dove sono i bambini?". Non ero a conoscenza che i bambini erano stati portati in ospedale. Mi è stato detto che erano in un'altra stanza fuori sede, e che stavano mangiando qualcosa. Ho deciso che i bambini dovevano essere resi consapevoli della condizione, e che dovevano sapere. Quale era il miglior modo di farlo? Ho parlato con Frank Dileo. Lui era il manager di Michael, Frank Dileo. Ha detto che sarebbe entrato con me. Ho detto: "No, portiamo anche qualcun altro, con il quale hanno un buon cameratismo”. E questo era fratello Michael Amir. Così Frank Dileo, io e Michael Amir, con un assistente sociale, siamo entrati nella stanza dove i tre bambini stavano mangiando qualcosa. Sono entrato, e non sono sicuro di chi ha parlato per primo. Ma in qualche modo hanno fatto delle domande, e i bambini hanno scoperto che il papà non stava bene, che era morto. E poi si sono messi a piangere, a piangere veramente.
    Sono rimasto lì. Li ho abbracciati tutti, ho dato loro conforto, a Paris, a Prince, conforto a Blanket che è l'ultimo piccolo, perché ogni volta che loro erano malati, chiedevano sempre del Dr. Conrad, "per favore chiama il Dr. Conrad, papà." E ho dato loro conforto.
    La sig.ra Jackson non era in quella stanza , la Sig.ra jackson, sua madre. Dopo che loro avevano pianto e pianto e pianto, sua figlia ha pronunciato tante parole di infelicità e, sapete, che lei vivrà da sola, senza suo padre e non voleva essere un'orfana. E' veramente triste, veramente triste. Lei è come una figlia. E le ho detto, sapete, che ci saremo presi cura di lei. Anche Frank Dileo ha detto che si sarebbe preso cura di lei. E lei mi ha chiesto, "Dr. Murray, dici che salvi molti pazienti. Sai, tu salvi le persone con gli attacchi di cuore e, e non hai potuto salvare mio padre" Le ho detto "Ho fatto del mio meglio". E lei ha detto:"Lo so questo, Dr. Murray. Almeno lo so. So che hai fatto del tuo meglio. So che hai provato il meglio, ma sono davvero triste. Sai, mi sveglierò la mattina, e non potrò più vedere il mio papà". Ha pianto ed è stato molto desolante . E poi mi ha chiesto di vederlo. E poi quella era un'altra cosa. Come si poteva lasciare che i bambini lo vedessero?
    Quindi prima di dire "Sì", ho messo insieme ad un team di psicologi. Sto facendo tutto questo. E ho detto: "Abbiamo bisogno di aiuto, e abbiamo bisogno di assistenza qui. I bambini hanno bisogno di vedere il loro papà. Pensate che sia una buona idea?”. Io non ho preso alcuna decisione indipendente su questo caso. E poi qualcuno ha detto, "Beh, sì, dovrebbero chiudere la cosa". Ho detto: "Pensa che siano abbastanza maturi per capirlo?", hanno detto di sì, pensavano di sì.
    Quindi l’assistente sociale ha parlato con i bambini ancora un pò. Lei ha fatto venire giù altri assistenti. E poi si sono trasferiti dalla Sig.ra Jackson, la madre di Michael, in una stanza più grande, in una grande sala per le riunioni. I bambini avevano raggiunto la loro nonna perché lei voleva vedere la nonna. Così è andata dalla nonna, e lei stava singhiozzando e piangendo. E hanno abbracciato un po', penso, la nonna. Ma non sono sicuro di come fossero vicini, perché i due ragazzi stavano ancora come tenendosi a distanza. E Paris era più confortata da una parente rispetto alla nonna, ma voleva vederla.
    E mentre questo stava... succedendo, ho chiesto di preparare il corpo del Sig. Jackson, renderlo il più presentabile possibile, perché mi sono raccomandato di effettuare l'autopsia, in modo che i bambini sarebbero stati in grado di vedere il loro papà e di dirgli addio in quel momento. Nel frattempo loro... la sua famiglia ha cominciato ad arrivare alla spicciolata. La prima persona che ho visto è stato suo fratello Jermaine, credo. Non lo conoscevo prima. Alcuni cugini e poi Latoya, sua sorella, è entrata. Lo ha visto, e sono stati informati, e la famiglia si è incontrata.
    E poi mentre stavano preparando il sig. Jackson dopo che è stato dichiarato morto e lo stavano preparando in una stanza diversa, sono andato nella stanza più grande con la famiglia, nella grande sala riunioni. Mi sono seduto con la famiglia. La Sig.ra Jackson, ho portato la mia sedia vicino a lei. LaToya era proprio lì. Tenevo le loro mani.
    Ho chiesto loro se avevano qualche domanda, "C'è qualcosa che posso fare per aiutare? "Mi hanno chiesto se sapevo, sapete, se io... "Sa perché è morto" La mia risposta è stata "no"e questa era la ragione per cui mi ero raccomandato alla famiglia di far fare l'autopsia, perché anche io volevo sapere. Le loro domande non erano molto complesse. E loro... sa, non erano (Incomprensibile). Ma volevo essere lì per rispondere a qualsiasi cosa volessero, a tutte le domande che avrebbero potuto fare . E l'ho fatto.
    Io... dopo questo, il corpo era pronto per essere visto. Gli assistenti sociali avevano il controllo dei bambini. E hanno preso l'intero team, compreso il capo del dipartimento che stava fuori nel corridoio, e sono venuti dunque a vedere il loro papà. Anche io sono andato nella zona della visualizzazione. C'era un ufficiale in piedi li con me. E c'era un altro divisorio di vetro (incomprensibile). Hanno trascorso molto tempo con la famiglia, con il loro papà. Piangevano. Sono entrate altre persone. Sono ritornato nella grande stanza.
    Io... perché in quel momento, dopo che i bambini avevano visto il loro papà e Latoya e gli altri e quindi avevano visto il corpo, stavano chiedendo in quel momento se sarebbero venuti ancora altri parenti, perché dicevano che c'era una finestra di due ore, a quel punto dovevano spostarlo nell'ufficio del coroner o dove sarebbe stato il coroner. Così sono ritornato nella grande stanza, e ho domandato alla sig.ra Jackson se aveva il desiderio di vederlo.

    Martinez: La sig.ra Jackson.

    Murray: Sua madre.

    Martinez: Sua madre.

    Murray: E lei ha detto di no.

    Chernoff: Suo padre... Il padre era lì ?

    Murray: No.

    Chernoff: No?

    Murray: No, mai... non si è mai fatto vedere.
    Così, per la parte successiva, chiesi alla guardia della sicurezza "Cosa sta accadendo ? Beh, sai, ora che... la famiglia è qui. Il signor Jackson... avevano visto il corpo e ora stanno aspettando il Coroner che porti via il corpo. Potresti riportare a casa i bambini? Cosa hai intenzione di fare?"
    E poi la guardia della sicurezza mi ha detto che "Beh, nessuno può andare in casa in questo momento ," che la casa era fondamentalmente sigillata . Così ho detto "Beh, dove andranno i bambini ?" Stavano cercando poi di riuscire a capire bene dove sarebbero andati, con quale parente. Non ero incaricato di questo.
    Ho aspettato per un bel pezzo. E poi sono andato da Randy Phillips, che è l'amministratore delegato/presidente della AEG LIVE. Poi ho parlato ancora con Frank Dileo. Ho parlato con fratello Michael Amir, l'altra guardia della sicurezza, "C'è qualsiai altra cosa che io posso fare qui?" Mi hanno detto "No, Dr. Murray. Ci è stato detto che ora possiamo avere un ponte aereo per farci uscire a causa della tanta folla che c'è fuori". Questa era la situazione che avevo.
    Allora poi hanno chiesto di suo fratello Jermaine (incomprensibile) all'altro edificio. Così ho attraversato un'altra parte dell' UCLA. E poi sono stato presentato agli avvocati dei Jackson, che lo erano da un certo numero di anni e parte della stampa. Volevano fare un comunicato stampa. Ma volevano che io revisionassi il comunicato stampa per vedere se fosse ok per me.

    Smith: Lo ha fatto Jermaine ?

    Murray: Sì, Jermaine, lui e la AEG, Randy Phillips, volevano che lo guardassi. E gli avvocati, volevano che guardassi ciò che loro avevano scritto. E saputo cosa avevano scritto, l'ho modificato. Ho aggiunto che la causa... anche se fosse venuta fuori essere un possibile arresto cardiaco, sottinteso che la causa di tale condizione non sarebbe stata nota fino a quando l’autopsia non fosse eseguita. E io...
    Chernoff: Con chi sta parlando, Jermaine?

    Murray: Stavo parlando con... il comunicato stampa e l'avvocato che stava preparando la dichiarazione per darla a Jermaine. Poi... dopo aver fatto questo, ho pensato che fosse conforme. Non volevano cambiare nulla. Voglio dire che era legittimo. Jermaine voleva cambiare il fatto che avevano chiesto ai fans di rispettare la loro privacy. E disse: "Non sarà una buona idea perché i fans sono fans. Forse dovremmo chiedere ai media di rispettare la nostra privacy". Così ha aggiunto... ha tolto "fans " e ha aggiunto "stampa" per la privacy.
    E poi ho parlato ancora con lui. Eravamo seduti in un angolo, e poi ho parlato di nuovo con lui per un pò. E mi ha chiesto da dove venivo, e gli ho detto che ero nato nei Caraibi, a Trinidad, perché aveva sentito il mio accento. E io ho detto: "Posso fare qualcos'altro per voi?" E ha detto no, sapete, sono con la loro famiglia; cercheranno di fare del loro meglio in questa condizione. Ho chiesto. Ho detto, "C'è qualcosa che posso fare qui?" Lui ha detto: "No".
    Ero stanco. Ho detto: "Va bene. Cercherò di tornare a casa". E ho lasciato l'ospedale.

    Chernoff: Ha trascorso anche del tempo con la sig.ra Jackson?

    Murray: Si. La sig.ra ?

    Chernoff: Sì.

    Murray: Oh, sì. Sì.

    Chernoff: La stampa... a causa di Jesse Jackson che ha detto che doveva trascorrere del tempo con la famiglia, dando loro conforto nelle ultime ore del loro figlio.

    Murray: Non credereste come è triste stare lì seduto e vedere le notizie riportate su tutto ciò che succede intorno e che è così lontano dalla verità.

    Smith: Uh-huh. Ci rendiamo conto.

    Murray: Hanno detto... hanno detto che ho lasciato la macchina, che sono scappato. Ero nel furgone con il sig. Jackson, cercando di aiutarlo a sopravvivere. Stavo facendo tutto quello che potevo. E non avrei potuto prendere la mia macchina se dovevo aiutarlo.

    Smith: Va bene. Lei ha parlato con il medico - correzione - con il poliziotto Porche?

    Martinez: Portava un piccolo fedora.

    Murray: Porche?

    Martinez: Aveva un fedora. Lui e il suo partner?

    Murray: Lui è il tipo. Quello che...

    Smith: Il tipo dai capelli bianchi?

    Murray: Quello è uno che mi parlò in ospedale.

    Smith: giusto Ok e lei gli ha fornito le sue informazioni di contatto e la deposizione iniziale.

    Murray: Si.

    Smith: Fondamentalmente quello che ci ha detto.

    Murray: Sì.

    Smith: Ovviamente non così particolareggiato. Quando lui ha cercato di contattarla dverse volte, finiva direttamente alla...

    Martinez: Segreteria telefonica.

    Smith: …segreteria telefonica.

    Martinez: Ormai la sua segreteria telefonica era piena. Ho anche provato a scriverle (un messaggio sms, ndt) un paio di volte.

    Murray: Beh, io...

    Pena: Questo venerdì mattina ? E' questo che lei...

    Smith: Questo sarebbe quella sera.

    Murray: Oh, lo stesso giorno?

    Martinez: Sì, lo stesso giorno

    Smith: Giovedì sera.

    Pena: Vi dico che tutto il venerdì mattina è quando parla con me dalla mattina molto presto.

    Martinez: Ok.

    Pena: Così il mio consiglio era semplicemente di lasciare il telefono spento, di parlare con me. Avevo avuto una giornata impegnativa. Stavo correndo in giro a fare tre cose diverse, riguardo a questa storia. E allora gli ho detto di aspettarmi, per parlare più tardi.

    Martinez: Ok.

    Murray: E poi non volevo essere bombardato da un numero di persone che cercavano di raggiungermi sul mio cellulare.

    Smith: Essendo il medico a intervalli di Michael, era a conoscenza di alcune condizioni mediche preesistenti che aveva? Voglio dire, ha parlato di una sua possibile assuefazione a questi farmaci, ma era a conoscenza di qualcosa, di qualche problema che lui aveva?

    Murray: Beh, per quanto riguarda i problemi per cui l'ho curato, l'ho curato per la polmonite.

    Smith: Okay. Quando è stato?

    Murray: Penso nel corso del 2008.

    Smith: Ok .

    Murray: Oppure nel 2007. 2007/2008. Non posso essere sicuro. L'ho curato per un dito del piede fratturato, una presunta frattura al dito del piede, quando per qualche motivo si è arrabbiato in casa sua, e ha detto, ha preso a calci la sua porta e si è ferito il piede.

    Martinez: Si ricorda in quale anno?

    Murray: Questo, penso, è stato nel 2008. E Oltre a questo l'ho trattato per una sindrome virale delle vie respiratorie superiori, per la letargia... voglio dire debolezza e un piccolo stato di disidratazione, perché non mangiava molto bene.

    Smith: Era del tipo cronico?

    Murray: Cosa?

    Smith: La disidratazione e...

    Murray: Non beveva.

    Smith: ...stanchezza

    Murray: Non beveva e non mangiava. Dice che in tutta la sua vita sua madre lo doveva forzare a mangiare come un bambino. Non gli piace mangiare. E i cibi che mangia, quando mangia, sono per lo più pollo e riso.

    Martinez: Che anno era quando lo hai trattato per la sindrome virale delle vie respiratorie superiori?

    Murray: nel 2007, 2008. Oh, intende le vie respiratorie superiori? Questa è stata la prima cosa che gli ho curato. Sembrava virale .
    (Incomprensibile) questo aveva infettato i bambini e se stesso, ed avevano la tosse e il naso che colava e non bevevano e riposavano abbastanza.

    Martinez: Sarebbe stato nel 2006?

    Murray: Si, era la prima volta. E probabilmente lo trattai un paio di volte, forse due o tre volte per questa malattia.

    Chernoff: E poi ha avuto qualcosa di male al suo piede.

    Murray: Oh, si.

    Chernoff: Ma questo è (incomprensibile).

    Murray: Beh...

    Smith: Scusi. Vada avanti.

    Murray: Quando ho guardato i suoi piedi nel corso degli anni, sa, essendo un ballerino, aveva i calli che erano così profondamente incisi nei suoi piedi, ed era così doloroso, quando ballava. Ho chiamato un podologo che venisse a casa. Così loro... beh, hanno rimosso i calli in modo che il suo dolore se ne andasse. Al tempo stesso, guardando il suo piede, aveva una grave micosi fungina, che è l’infezione fungina che era subentrata in ogni dito del piede entrando nella sua carne.

    Smith: E quando si è accorto di questo?

    Murray: Dal mio esame .

    Smith: Quando è successo, però? Quanto tempo fa?

    Murray: (incomprensibile) inizialmente quando l'ho visto ed era senza calzini. Entro il primo giorno che l'ho visto, ho capito che era una malattia. E ne abbiamo parlato. Voleva che i suoi calli fossero rimossi.

    Smith: Ma quanto tempo fa? In quale anno? Che mese? Era quest'anno? Negli ultimi mesi?

    Murray: No, entro... direi forse un anno e mezzo fa.

    Chernoff: Una delle cose... delle cose importanti su questo, lei potrebbe voler dire che il M.E. È prima che lo trattasse, lo ha trattato con il Lamisil. Questo è... sa, lo vendono in crema. Ma il fatto è che se si prende per via orale, è piuttosto forte sul fegato.

    Martinez: Il Lamisil?

    Murray: Il Lamisil.

    Chernoff: Così fecero una completa... lui gli fece un esame completo del sangue per assicurarsi che il suo fegato e ogni cosa fosse nei parametri.

    Murray: Giusto.

    Chernoff: Così almeno lei aveva questo a disposizione. E è stato fatto con un nome falso perché non gli piaceva che uscisse fuori qualsiasi informazione.

    Martinez: Giusto.

    Chernoff: Ma tutto era nei parametri giusto?

    Murray: Era tutto a posto.

    Chernoff: Sì.

    Murray: E poi gli ho dato per tre mesi del Lamisil e, sapete, lo controllavo per verificare che si attenesse. Ma era molto felice . Alla fine dei trattamenti la sua infezione al piede... la sua pelle era morbida. Non c'era più esfoliazione, nessuna durezza. Erano cresciute le nuove unghie. Era stupito. Era molto felice.

    Chernoff: C'è un... non le sto chiedendo di alcuna attività segreta, ma c'è mica un tossicologico preliminare ?

    Martinez: No, non che lo abbiano condiviso con noi.

    Chernoff: Nel caso ci sia qualcosa... dal momento che non sappiamo cosa mostrerà, eccetto quello che sappiamo (incomprensibile), questi tre farmaci salteranno fuori. Sapeva di altri farmaci che prendeva?

    Murray: Non ero a conoscenza di altri farmaci che stava prendendo, ma ho sentito che stava vedendo il Dr. Klein tre volte a settimana a Beverly Hills. E non me lo ha mai svelato.

    Chernoff: Da chi lo ha sentito?

    Murray: Dal suo staff, come Frank Dileo, Kenny Ortega. Loro erano a conoscenza, lavorando con il suo team di produzione, che lui lo vedeva tre volte a settimana Giusto circa tre settimane fa, disperatamente, intorno a mezzogiorno, chiamava qualcuno dell'ufficio del Dr. Klein. Così ha chiamato fratello Amir dicendogli di chiamare l'ufficio del Dr. Klein. Voleva parlare con una persona speciale li. Penso che il nome fosse Jason. Voleva Jason per vedere se poteva infilarlo, sai, fra gli altri pazienti.

    Chernoff: E' questo che le disse Michael?

    Murray: Ero lì, mentre stava facendo questo.

    Chernoff: (incomprensibile)

    Murray: Sì.

    Chernoff: Gli ha chiesto di cosa... di che cosa aveva bisogno?

    Murray: Questo non lo faceva sapere. Voglio dire che era una sua preferenza personale. Sapete, lui è ... lui è responsabile della sua storia medica. Non me lo aveva mai dichiarato prima, ma avevo visto flaconi di pillole sulla sponda del letto e su di essi c'era il nome del Dr. Klein. Come ho anche visto il nome del Dr. Metzger. Quindi mi sono reso conto che vedeva anche altri medici. Ma non me lo ha rivelato.

    Martinez: Sto per farle i nomi di alcuni... sto per massacrare i nomi di alcune medicine, e può dirmi se c è qualcosa che ha usato per curarlo.

    Murray: Sì.

    Martinez: abbiamo già trattato il Propofol. Propofol emulsione iniettabile, 1 per cento. Quello è...

    Murray: Lidocaina. E'chiamata anti-ustione.

    Martinez: Giusto. Fluma... il flumazenil.

    Murray: Flumazenil. Che è l'antidoto che gli ho dato...

    Martinez: Giusto.

    Murray: ...0,2 per provare a invertire gli effetti delle benzodiazepine.

    Martinez: Va bene. Clonazepam, è quel qualcosa che ha dovuto rilasciare...

    Murray: Clonazepam, questo è... quale è l'altro nome per questo? E' il Restoril? Quanti milligrammi di quello?

    Martinez: E'... sa, non lo so

    Murray: Sì
    .
    Martinez: So solo che.

    Murray: Io potevo averlo... potevo aver prescritto il clonazepam, che è il Restoril, che è una pillola da 30 milligrammi che avrebbe dovuto usare di notte P.R.N. (pro-re-nata) se lui... in base alle necessità, qualora volesse dormire.

    Martinez: Ok. Così questo è per dormire. Ok .Trazodone.

    Murray: No.

    Martinez: No?

    Murray: Non ho prescritto quello.

    Smith: Che cos’è?

    Murray: Il Trazodone è fondamentalmente un antidepressivo che può anche causare un pò di sedazione.

    Chernoff: Cosa causa?

    Murray: Può anche causare sedazione, aiuta a dormire. Ma tratta anche la depressione.

    Chernoff: Non è un M.O.I. o qualsiasi altra cosa diavolo è?

    Murray: No, non è un...

    Martinez: M.O.I. inibitore?

    Murray: No, non è un M.O.I.

    Chernoff: E' un primo tipo di (incomprensibile).

    Murray: E' chiamato un S.S.R.I. (SSRI (selective serotonin reuptake inhibitors - sta a indicare l'insieme di molecole farmaceutiche che rientrano nell'ambito degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina ovvero dei cosiddetti antidepressivi non triciclici, ndt)

    Martinez: Va bene. Ne ho un altro paio. Lasciatemi prendere alcuni appunti. Hai delle domande nel frattempo?

    Smith: Si, ma andiamo avanti. Posso...

    Martinez: Così il clonazepam, può averlo .
    Murray: Sì

    Martinez: Il trazodone, no.

    Murray: No.

    Martinez: Il Diazepam?

    Murray: Si. L'ho prescritto recentemente per lui, proprio la prima volta.

    Martinez: Ok.

    Chernoff: Il Valium.

    Murray: Valium, che è il valium.

    Martinez: Giusto.

    Murray: E questo di nuovo è uno degli sforzi per cercare di convincerlo a togliere il latte.

    Martinez: Il Lorazepam?

    Murray: Quello è iniettabile. Quello per via orale è l’Ativan, la stessa cosa che gli ho dato.

    Martinez: Oh, okay.

    Murray: Sì

    Martinez: Per via orale.

    Murray: Se la... se la pillola non funziona, perché quando si prende un farmaco per via orale, circa dal 70 all'80 per cento diventa disponibile nella circolazione del sangue a causa dell'assorbimento.

    Martinez: Dice che è la forma orale del...

    Murray: Del lorazepam. Ricorda questo? L'Ativan, ed è ciò che gli ho dato.

    Martinez: Oh, sì, giusto l'Ativan.

    Murray: Sì. Quindi il fatto che lui... non funzionando per via orale, mi stavo chiedendo se non darglielo via flebo. Avrebbe avuto una migliore concentrazione e lo avrebbe aiutato a dormire. Quindi è per questo che è entrato in gioco.

    Martinez: Che mi dice del Flomax?

    Murray: Il Flomax, glielo ho dato.

    Martinez: Ok.

    Smith: Per cosa viene usato?

    Murray: Lui era... il sig. Jackson aveva difficoltà a urinare. Descriveva - e di nuovo, sa, non mi rivelava mai tutto. Questa era la ragione... nel corso dei mesi scorsi, mi ha spiegato che quando andava al bagno impiegava ore per urinare. Potevi entrare. Se la faceva davvero addosso. Lo potevi lasciare, tornare indietro, e ancora non riusciva ad andare al bagno. E io ho detto, "Veramente? Hai avuto questo?"
    Ho fatto prima il controllo sulla P.S.A., il suo antigene specifico della prostata (incomprensibile), ed era nei parametri. Così ho pensato che avesse una Ipertrofia prostatica benigna, perché se è elevata, pensi ad altre cose. E così il Flomax è un ottimo farmaco che restringe la prostata e gli permette di avere un flusso corretto. Ecco, questo è sostanzialmente il perché lui ha cominciato.

    Martinez: Va bene. Ora, crema nistatina mista con alcuni steroidi, è qualcosa che gli ha dato?

    Murray: La nistatina?

    Martinez: La nistatina con tria...

    Murray: Forse il triamcinolone.

    Martinez: E' quella

    Murray: Io non... Sì, non gliel'ho dato,

    Martinez: Ok.

    Murray: Probabilmente l'ha avuto da qualcun altro.

    Smith: Per cosa è usato?

    Murray: A volte... la nistatina è un agente antimicotico. IL Triamcinolone è un corticosteroide. E non... non so se aveva un qualche tipo di prurito all’inguine (un fungo, ndt) oppure qualcos'altro.

    Martinez: Come il piede dell'atleta?

    Smith: Si, o l'unghia del piede.

    Murray: Piede dell'atleta? non necessariamente , perché era risolto.

    Martinez: Ok.

    Murray: Il suo piede ora è... è risolto. E non aveva nessun residuo del piede dell'atleta o qualcosa di simile. Quindi è stato usato per qualcos'altro che non so. Potrebbe essere un prurito all’inguine o qualcosa del genere.

    Martinez: Il Latanoprost?

    Murray: Che cos'è?

    Martinez: Il Latanoprost.

    Murray: Mi fa lo spelling?

    Martinez: L-A-T-A-N-O-P-R-O-S-T. È una soluzione in collirio, solitamente usato per il glaucoma?

    Murray: E' chiamato anche OPCON, OPCON-A?

    Martinez: Non so, non ha nessuna marca. C'è solo scritto latanoprost...

    Murray: Non so, è senza ricetta?

    Martinez: No. No, è prescritto

    Murray: Se è un agente prescritto, non ne so nulla.

    Smith: E' a conoscenza di problemi ai suoi occhi?

    Chernoff: E' il Xalatan..

    Murray: Cosa è?

    Chernoff: il Xalatan.

    Murray: Oh, glielo ha dato qualcun altro

    Martinez: Ok

    Murray: Xalatan; giusto?

    Chernoff: Quale che sia

    Murray: Sì.

    Chernoff: Voglio solo mostrarvi questi ragazzi (incomprensibile).

    Murray: Questo è... anche questo è interessante perché non aveva mai visto un oculista. Stavo cercando di prendere...

    Martinez: E' in tre fiale.

    Murray: Davvero?

    Martinez: Sì, tre fiale di vetro piene di liquido che si può utilizzare con un contagocce oppure con una siringa. Ma è prescrivibile, ma non c'era il nome dei medici che lo hanno prescritto . Così...

    Murray: Sorpresa, sorpresa.

    Martinez: Ok. Come...

    Murray: Parliamo di questo per un minuto.

    Martinez: Ok.

    Murray: Perché è ancora un altra sorpresa per me . Ecco perché non so esattamente tutto ciò che aveva a sua disposizione. Mr. Jackson, ho programmato un appuntamento con il Dr. Divan (fonetico), uno dell'UCLA. conosciuto per essere molto bravo nella cheratotomia radiale chirurgica per gli occhi.

    Martinez: uh-huh.
    Murray: Recentemente, perché il signor Jackson ha comprato questi occhiali da lettura senza ricetta. Aveva una lente di ingrandimento.

    Chernoff: Sono quelli che ho io. Funzionano alla grande. Se ne perdi una è sufficiente sostituirla.

    Murray: Lui ha... ha una lente di ingrandimento. La sua vista era molto, molto scarsa. Così ho capito che poteva essere legalmente cieco. I suoi occhi erano anche molto rossi. Gli chiedo di farsi vedere per il glaucoma... perché sto cercando di prendermi cura di lui in generale. E lui dice no, che non aveva alcun glaucoma.
    E anche se ho parlato con lui in quel periodo non mi ha mai detto che stava vedendo un medico che gli aveva dato una qualsiasi sostanza per gli occhi.
    Proprio la scorsa settimana ho portato questo medico dell'UCLA per vederlo. L'ultima domenica stavano per aprire la loro clinica per eseguire una dilatazione completa, guardare nel retro dei suoi occhi, controllare il suo fondo oculare per vedere cosa stava accadendo, e vedere se gli avrebbero dato una visione monoculare oppure lenti a contatto, perché avevo paura che quando era in Inghilterra, se non riesci a vedere sul palco tutte le luci, forse puoi cadere e farti del male. Così l'ho incoraggiato a fare l'esame degli occhi che era un esame fiduciosamente previsto per lunedì scorso.

    Martinez: così aveva acconsentito?

    Murray: Ha accettato di farlo. Ma non è mai accaduto. Ho ancora la e-mail da parte del medico che mi chiedeva di chiamare e ripianificarlo. E una cosa o l'altra, l'ha portato a rimandare. Ma il suo team, il suo team di produzione, conveniva che, sa, che è qualcosa che avrebbe dovuto fare. Quindi stavo cercando di scoprire i problemi del signor Jackson per cercare di affrontarli in un modo graduale e globale, per aiutarlo.
    E 'stata una delle cose che ho scoperto. Così questo farmaco è una sorpresa.

    Martinez: Che mi dice del Valisone?

    Murray: il Valisone?

    Martinez: Sì, è una crema steroide

    Smith: Quasi come una vaselina.

    Murray: Oh, no, io non ne so nulla.

    Martinez: Ok.

    Murray: No.

    Martinez: Serve per qualche tipo di infiammazione della pelle?

    Murray: Beh, mi è stato detto che il Dr. Klein è un... è forse un dermatologo. Non lo so. Ma il suo team di produzione ha... mi aveva detto recentemente che il suo giorno peggiore sul set era stato quando si era recato nell'ufficio del Dr. Klein, che era circa tre volte la settimana, e quando è ritornato, era sostanzialmente distrutto e sono state necessarie almeno 24 ore per il recupero. Ora...

    Chernoff: Questo è Arnold Klein?

    Murray: non ricordo. K-L-E-I-N

    Chernoff: Di Beverly Hills?

    Murray: Si, di Beverly Hills. Non ero così sicuro, di nuovo, del perché non avesse mai condiviso con me, se vuoi che io sia nella tua squadra e valuti le cose per te, perché non doveva condividere con me il fatto che vedeva un dermatologo o altri medici per altri tipi di trattamento. Non lo condivideva. L'unica volta che presi in mano la situazione cercando di entrare nella clinica, quel giorno quando disse che doveva andare, era molto importante. Insisteva su quello. Questo è quando ha chiamato intorno a mezzogiorno in quel posto, chiedendo di Jason e provando a vedere se poteva essere inserito.

    Martinez: Sul benoquin?

    Murray: Il benoquin, si.

    Martinez: Eì qualcosa che lei...

    Murray: si.

    Martinez: ok.

    Chernoff: che cosa è?

    Murray: Benoquin, 20 per cento.

    Chernoff: Che cos'è ?

    Martinez: Cosa fa ?

    Murray: E' una... è una crema fatta per lo sbiancamento o per la rimozione permanente di chiazze che si accumulano sulla pelle. Come, ad esempio, se uno ha la vitiligine e ha le macchie sulla pelle, come macchie scure e bianche che si sviluppano, può usare il Benoquin. Sono necessari circa nove mesi di terapia. E' un agente molto sicuro. E sarà... può rimuovere definitivamente la chiazza.

    Martinez: E abbiamo già discusso dei precendenti segni di iniezione. Che era qualcosa che aveva notato nel suo esame e rendevano le vene indurite e più difficili da trovare.

    Murray: Flebiti.

    Martinez: Sì.

    Murray: Questo è un... questo è un altro motivo per cui ho pensato che la sua causa di morte avrebbe potuto essere un'embolia polmonare o un coagulo di sangue migrato nei suoi polmoni.

    Chernoff: Il benoquin produce depigmentazione irreversibile.

    Murray: Questo è quello che ho detto, (in modo) permanente.

    Chernoff: Sì, potevo non dirlo.

    Murray: Ora, aveva anche una cosa chiamata idrochinone, che è una crema all’8 per cento che serve per la rimozione temporanea di... di macchie. Funziona più rapidamente, ma non è permanente. Così sapete, le avrebbe usate entrambe in caso ci fosse una macchia. Avrebbe fatto seguire l’8 per cento al 20 per cento. E quando la... la chiazza andava via , avrebbe quindi provato a continuare ad usare l'altro in modo che non (incomprensibile).

    Martinez: Abbiamo trovato una piccola dose di marijuana nella sua stanza. Lo sapeva che era un fumatore?

    Murray: No. Marijuana?

    Chernoff: In quale stanza? Quella dove non si poteva entrare oppure...

    Smith: Sì, quella da cui si doveva stare alla larga, non entrare ..

    Murray: No.

    Martinez: Ok

    Murray: Ha negato in modo così chiaro. Io sentivo.. sapete, ora che sto scoprendo tutte queste cose e pezzo per pezzo, io... ho dato al signor Jackson amore. Ero suo amico. Mi interessavo di lui. Ho cercato di aiutarlo. Questo è tutto quello stavo cercando di fare. E sento che ora sapere questo, sapete, che utilizzava cose del genere...

    Martinez: Beh, abbiamo trovato della marijuana vecchia. Era già marcita.

    Murray: Oh, marcita.

    Martinez: Si

    Smith: Era in una valigia, in un armadio, sepolta. Ci si sono imbattuti i familiari quando hanno fatto pulizia.

    Martinez: Sì, non era come uno spinello fresco o qualcos'altro. Era qualcosa che era marcito.

    Smith: Quindi chi lo sa. Dubito che si facesse la sua valigia quando andava via. Che mi dice delle sigarette?

    Murray: No, lui faceva la sua valigia.

    Smith: Lui?

    Murray: Si, lo so per certo. Lui faceva... lui faceva di sicuro le valigie.

    Smith: Vestiti o altre cose?

    Murray: Faceva certe valigie che (incomprensibile) perché era... aveva familiarità con certe cose e voleva sapere dove sarebbero state e tenere esclusivamente per sé .

    Smith: Per quanto riguarda le sigarette ?
    Murray: Non so se fumasse. Avete trovato sigarette?

    Smith : Pacchetti vuoti.

    Murray: Davvero?

    Smith: Nella stessa valigia dove c'era quella vecchia... non si poteva nemmeno dire che fosse marijuana. Infatti, abbiamo pensato inizialmente che fosse tar heroin (brown, ndt). L’abbiamo analizzata, ed era semplicemente marijuana sostanzialmente decomposta. IL T.H.C. era presente . Tuttavia, c'erano due pacchetti vuoti di sigarette dentro. So che la sua famiglia era decisamente contraria.

    Murray: Wow.

    Smith: Ma ancora una volta, chi lo sa.

    Murray: Beh, ma allo stesso tempo, capite, nessuno entrava in quella stanza. Non voleva lasciar entrare nessuno. Ma usava eccessivamente la colonia. E non ho mai capito di come la spruzzasse così tanto per tutto il tempo. Voglio dire lui era seduto e continuava a spruzzare. E questo avrebbe potuto mandare via ogni odore. Non lo so.

    Smith : Ha citato alcuni medici, abbiamo parlato di una certa Dr Lee.

    Murray: Si.

    Smith: E lei... lei è di Las Vegas ?

    Murray: No, è qui in California.

    Smith: Dove? Lo sappiamo?

    Murray: Dev'essere di Los Angeles perché è da lì che apparentemente arrivava per dargli diversi infusi... in tempi diversi durante la settimana. Questo è quello che mi disse.

    Smith : E poi c'era anche un... il Dr. David Adams a Las Vegas.

    Murray: E' di Las Vegas, uh-huh.

    Smith: Abbiamo parlato di un Dr. Klein, è possibile un Arnold Klein?

    Murray: Sì.

    Smith: Di Beverly Hills?

    Murray: Sì
    Smith : E poi del Dr. Metzer.

    Murray: di Beverly Hills, pure. Questo è quello che io...

    Smith: Beverly Hills?

    Murray: I flaconi con le loro prescrizioni dicono Beverly Hills. Penso che se avete il farmaco potete guardare i flaconi e lo scoprirete

    Chernoff: Come si scrive Metzer?

    Murray: Penso che sia M-E-Z

    Smith: M-E-T-Z-E-R?

    Murray: Qualcosa così . Penso che sia quello che ho visto sul flacone.

    Chernoff: Metzer?

    Smith: Sì.

    Chernoff: Sì, è METZGER con una G

    Smith: M-E-T-G-E-R?

    Chernoff: Sì

    Murray: E' corretto? Io non lo so. L’ho visto sui flaconi dei farmaci sul comodino. Quindi, se guardate i flaconi, vedrete il nome del medico.

    Martinez: come M-E-T-Z-G-E-R?

    Murray: Z-E-R, sì (incomprensibile)

    Murray: Vedrete la prescrizione sui flaconi.

    Smith: Queste... la sera che stava succedendo questo a casa di Mr. Jackson, la sua ultima notte, quando ha iniettato lentamente dentro alla sua flebo ha usato differenti siringhe o una sola siringa?

    Murray: Sì una siringa per questo, si

    Smith: Scusi.

    Murray: Sì.

    Smith: E' stata utilizzata una siringa per i vari farmaci che gli ha dato, o...

    Murray: No, avevo...

    Smith: ...ogni volta era una...

    Murray: No, avevo due siringhe, ed erano... io le avrei “ricostruite”, se ne avessi avuto bisogno. E sapete, usavo il farmaco, e poi aspiravo della salina per mischiarli. Le avrei usate immediatamente.

    Smith: Cosa facevi con quelle siringhe dopo averle usate?

    Murray: Beh, di solito ho le mie borse proprio lì. Tutto quello che uso, lo metto rapidamente nelle borse e, sapete, le metto nell'armadio a muro, perché lui non voleva avere nulla in giro.

    Smith: Dove è la tua borsa dove sarebbero ora le siringhe?

    Chernoff: Oh, davvero?

    Murray: Io non le ho....

    Chernoff: Pensavo che l'avesse lasciata lì.

    Murray: Si, l'ho fatto.

    Smith: Dove? Dove le ha lasciate?

    Murray: Nella stessa camera da letto, nel ripostiglio, dove stavano sempre.

    Smith: OK. In quale armadio? C’era disordine

    Martinez: Ci sono 45 armadi.

    Murray: Si, se si entra nello spogliatoio e si gira a destra, sulla parte superiore, le borse sono lì con gli oggetti dentro e il farmaco.

    Martinez: E' quell’armadio che ha le vetrine con le sue giacche?

    Murray: Si. Ma questo sarà sarebbe stato troppo basso, le (voleva) più in alto. Mi mostrò l’armadio. Voleva che tenessi le cose lì con le mie borse.

    Smith: Ed è lì che ha lasciato le sue borse quella notte?

    Murray: si

    Smith: le borse nere?

    Murray: Tre borse . C'erano 3 borse. Una piccola borsa blu della COSTCO. Una borsa nera piccola. L'altra è una piccola borsa blu con sopra una cerniera.

    Pena: E le ha lasciate lì perché è andato direttamente all’ospedale con l’E.M.T.(tecnici medici di emergenza) e non è più tornato in casa; giusto?

    Murray: Oh, ma.. sì, ma ci sarebbero rimaste comunque fino a quando non sarei ritornato la notte seguente e aiutarlo, perché, capite, i cateteri e ogni cosa erano là...

    Smith: E questo era il normale svolgimento delle attività per lei. Non è niente...

    Murray: Sì.

    Martinez: Ok. Riesci a pensare a nient'altro?

    Smith: Sto pensando a questo.

    (Conversazione fra i detective e gli avvocati della difesa)

    Martinez: Ok. Ha per caso la chiave dell’auto, quindi non dobbiamo forzarla per entrarci?

    Murray: No, non forzatela. Forzare la macchina?

    Martinez: Oh, dobbiamo entrarci.

    Murray: Oh, non sono ancora entrati nell'auto? Non è stata aperta?

    Martinez: Oh, no, no, è solo stata sigillata

    Murray: Davvero?

    Martinez: Sì. Non avevamo una chiave per questo.

    Murray: Non so se ho la chiave con me. Spero di averla

    Smith: In questo modo...

    Martinez: Chiunque vada, ci assicureremo...

    Murray: Si, Jeff la prenderà.

    (conversazione tra i detective e gli avvocati della difesa)

    Murray: Avete bisogno di un mandato di perquisizione per questo? No, per favore.

    Martinez: Ok. Sarebbe più semplice se avessimo la chiave. In questo modo, non potremmo danneggiare nulla. Perché a volte quando i ragazzi...

    Smith : o il nostro fabbro (incomprensibile) una chiave in più.

    Murray: Bene ho quella chiave qui e non so se Jeff ha la chiave .

    (conversazione tra i detective e gli avvocati della difesa)

    Martinez: Ha mai... gli ha mai dato il Demerol?

    Murray: No.

    Martinez: Ok.

    Smith: Non abbiamo trovato niente.

    Martinez: Sì, non abbiamo trovato niente. Non so come è andata.

    (fine della registrazione audio).
     
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  7. Morphine•
     
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    Ripeto: MURRAY SCHIFOSO.
     
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