Robert Downey Jr. ospite al "My Next Guest Needs No Introduction" di David Letterman

by Netflix

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    Robert Downey Jr. ha partecipato al programma di David Letterman "My Next Guest Needs No Introduction" per Netflix, in italiano il programma si chiama "Il mio prossimo ospite non ha bisogno di presentazioni - Con David Letterman". L'intervista andrà in onda almeno in America il 21 ottobre, non so quando verrà trasmessa in Italia. Ecco alcune immagini tratte dal trailer!



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    trailer:



    CITAZIONE
    Robert Downey Jr. and David Letterman at the Downey’s house in Malibu during the recording of the 3st season of “My Next Guest”.



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    Behind the scenes





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    Qui www.instagram.com/letterman/ il profilo Instagram di Letterman
     
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    “Non c’è bisogno di presentazioni”: ecco il trailer della terza stagione dello show di David Letterman



    Netflix ha pubblicato in rete il trailer della terza stagione di Non c’è bisogno di presentazioni, lo show di David Letterman in arrivo sulla piattaforma con i suoi nuovi quattro episodi il prossimo 21 ottobre.
    Nel filmato, disponibile direttamente nel box YouTube sovrastante, abbiamo un assaggio delle interviste che il popolare conduttore porterà sullo schermo, e che vedranno protagonisti Lizzo, Kim Kardashian West, Dave Chappelle, e Robert Downey Jr.

    A differenza di quanto fatto con le prime due stagioni, che vedeva la pubblicazione in rete di un nuovo episodio ogni settimana, la piattaforma di streaming renderà disponibili direttamente tutti gli episodi.

    Come detto, tra gli ospiti ci sarà anche Kim Kardashian West: suo marito, il popolare rapper Kanye West, era stato tra gli ospiti della seconda stagione. Sebbene non si abbiano indicazioni sulle tematiche che Letterman toccherà con i suoi ospiti, c’è da dire che potrebbero riguardare i fatti più recenti.

    Nel caso della Kardashian, per esempio, sappiamo che il reality che ha portato avanti con il resto della sua famiglia per ben tredici anni chiuderà i battenti nel 2021, inoltre il marito Kanye è stato al centro dell’attenzione pubblica per via della sua volontà di candidarsi alle presidenziali di quest’anno.

    Per Robert Downey Jr. c’è da dire che ha appena chiuso un importante capitolo della sua vita dicendo addio al personaggio di Iron Man con Avengers: Endgame.

    Chappelle ha realizzato diversi speciali per Netflix, e recentemente — con una mossa un po’ controversa — quest’anno ha riportato sotto le luci della ribalta il comico Louis C.K., che era ‘caduto in disgrazia’ dopo essere stato accusato di molestie da parte di cinque donne.

    Lizzo, infine, continua a portare avanti con successo la sua carriera di cantante (basti pensare che ai Grammy Awards del 2020 è risultata l’artista con più nomination, ovvero otto) e attrice.

    Fonte tv.badtaste.it
     
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    Robert Downey Jr ricorda la pessima esperienza col casco di Iron Man nel primo film: “Ero accecato!”



    Il 21 ottobre arriveranno su Netflix le quattro puntate inedite di Non c’è bisogno di presentazioni, il talk show condotto da David Letterman che, in questi nuovi appuntamenti, avrà come ospite anche Robert Downey Jr (in aggiunta a Kim Kardashian West, Dave Chappelle e Lizzo).
    Il colosso dello streaming ha pubblicato su YouTube un’anteprima della chiacchierata fatta dal leggendario Letterman con la star dell’Universo Cinematografico della Marvel. Nell’intervento, Robert Downey Jr parla della pessima esperienza avuta col casco di Iron Man nel primo film di Jon Favreau, quello che, di fatto, ha inaugurato la trionfale marcia dell’UCM.

    L’attore racconta:

    Inizialmente era tutto lì. Volevano spendere il meno possibile con gli inserti in Computer Grafica. Ricordo che quando dovevo mettere il caso… mi mettevo il casco in testa, si chiudeva e non potevo vedere nulla! Poi si accendevano queste luci LED e mi ritrovavo in Manchurian Candidate. Ero completamente accecato!. Arrivati agli ultimi Avengers andava più così “Hey Robert, ti dispiacerebbe metterti…”, “il casco? No”, “sì”, “No! Mettete due puntini qua [indica gli occhi, ndr.] e poi verniciateci il casco dopo!”.

    Fonte Badtaste.it
     
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    Questa sera su Netflix in America andrà in onda la puntata con Robert, intanto una bella immagine con Susan e David Letterman!



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    Robert Downey Jr si racconta da Letterman ed è più super e umano che mai



    Robert Downey Jr ha due vite.
    Una prima e una dopo Iron Man.

    Una prima e una dopo l’addio all’alcol.

    Un’ombra che ha trascinato con sé sin dall’adolescenza il giovane prodigio, figlio di un regista dell’underground, reazionario, geniale e ingombrante (Robert Downey Sr).

    La carriera di Robert Downey Jr disegna su un foglio bianco dei solchi che assomigliano a una montagna russa. Con dei picchi altissimi e delle crisi abissali, di quelle che finiscono le carriere e, spesso, finiscono la vita stessa. Ma è anche una storia di redenzione, di risalite e, indubbiamente, di speranza.

    “L’alcolismo è una malattia del cervello che, tra le conseguenze, ti impedisce di accettare le cure quando ti vengono offerte”, ha detto l’attore ospite della seconda puntata di Non c’è bisogno di presentazioni, lo show Netflix con David Letterman al culmine di un dialogo iniziato con la solita patina glamour e arrivato a raccontare la vita vera e più intima della star.

    Il format è semplice: il conduttore e un ospite (che non necessita di introduzioni, appunto) si siedono faccia a faccia e parlano. Un dialogo che dovrebbe essere spontaneo ma che, più volte, si è tramutato in un continuo solleticarsi di “ego” reciproci senza mai arrivare alla sostanza. La solita televisione della parola insomma, fatta un po’ meglio, ma senza le vette di eccellenza cui Letterman ci ha abituati.

    E per gran parte dell’episodio è così anche con l’ex Iron Man, definito dal conduttore “Mr Box Office”. Si parla di tutto e un po’. Si raccontano i progetti futuri su cui l’attore investirà tempo e denaro (che, per la cronaca, sono due startup, una a tema ecologico e una media company che dia visibilità a personalità positive ed emergenti). Occhiolini scambiati a vicenda, intervallati da un’escursione semidocumentaristica nella vastissima tenuta dell’attore, tra maiali, alpaca e lo sterco dei suddetti. Francamente dii ben poco interesse.

    Ma poi, per una decina di minuti, il tono della puntata si fa più serio.

    Letterman, che notoriamente fa vanto di essere uscito da una brutta forma di alcolismo, questa volta non scavalca l’ospite. Tira a sé i riflettori per mettere a suo agio l’interlocutore e poi lo lascia libero.



    Letterman invita Robert Downey Jr a parlare di Al di là di tutti i limiti. Il film di Marek Kanievska è stato un punto di rottura nella salute dell’attore. Una storia di depravazione, di droga e di dipendenze. Per realizzarla il regista ha cercato di portare al limite l’immedesimazione nei personaggi, incrociando però una strada che Robert Downey Jr aveva già iniziato a percorrere.

    “C’è stato un passo falso che ti ha portato a sperimentare troppo, a eccedere e lasciarti andare?” Chiede Letterman all’attore. La risposta è chiaramente complessa, e si articola in una manciata di minuti incredibili. Robert Downey Jr, si stringe, irrigidisce le spalle, si ritrae, ma la bravura e l’esperienza di Letterman lo guidano. Di confessioni alla Bojack Horseman se ne sono viste tante, con pentimenti, rammarici, messaggi positivi. Eppure questo momento di televisione, forse preparato, forse costruito a tavolino, appare umanamente autentico e, per questo, toccante.

    Robert Downey Jr. si libera dalla corazza di Iron Man, e dal peso metaforico di quell’armatura fatta non solo di metallo, ma dalla difficoltà di essere sempre un esempio positivo per le famiglie, di veicolare un senso di serenità e affidabilità. Ritorna Robert Downey, quello che a nove anni fumava marijuana con il padre, come segno di vicinanza, di affetto e di ribellione verso le imposizioni. Che viveva come in un coma tra il set e l’angoscia privata. Inizia così il breve racconto di una vita lontana da tutte le altre, fatta di riflettori e di poli opposti. Come un pianeta distante, che viene osservato da lontano, ma che difficilmente riesce a connettersi con il resto del mondo, non senza deflagrare.

    Trent’anni di dipendenze, dagli 8 ai 38 anni (chiaramente con tutti i distinguo del caso), non sono facili da raccontare nel tritacarne dei talk show. Ma basta uno scambio di sguardi, un cambio di postura, e qualche risata a denti stretti, per mostrare una vita turbolenta con una semplicità e una vulnerabilità che il supereroe ormai in pensione non faceva vedere da anni.

    È un momento molto breve, all’interno di una puntata comune, di uno show piacevole, ma spesso troppo elegante e patinato. Ma è anche una parentesi che permette a chi guarda di arrivare a vedere la shoccante foto dell’attore in attesa del processo che lo porterà in prigione, senza qualsiasi velleità voyeuristica. Ma solo con umana compassione

    E nel breve istante che segue, la star globale, la personalità modello, l’attore che sbanca i botteghini, racconta i suoi mesi in prigione dandogli valore. Ne parla come del periodo più importante della sua vita, con più passione di come parli del costume da supereroe o del suo successo critico per Charlot.

    E questo, nell’America di oggi, e nella televisione elegante da salotto, è una piccola, grande rivoluzione.

    Fonte Badtaste.it
     
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    molto interessante, grazie! ;)
     
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    Puntata stupenda, una delle più belle interviste mai fatte a Downey Jr.
    Molto rispetto e sintonia fra lui e Letterman, credo uno dei pochi a poter parlare del passato oscuro dell'attore così apertamente, forse perché condivide anche lui un periodo da alcolista e quindi ben comprensivo di cosa ha fa spinto Robert ad andare oltre i limiti.
     
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6 replies since 7/10/2020, 01:14   104 views
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